giovedì 27 maggio 2010

SME Server distribuzione Linux semplificata, con la quale risulta facile convertire un PC obsoleto in un potente server.

SME Server (conosciuta prima come e-smith) è una distribuzione open source avviata nel gennaio del 1999 da Joseph e Kim Morrison. I due sviluppatori annunciarono la prima versione del prodotto, la “e-smith server and gateway”, nell’aprile del 1999.

Alla fine di quello stesso anno si contavano già diverse migliaia di installazioni, dalle isole Fiji fino in Finlandia. La voce si diffuse rapidamente, per bocca degli sviluppatori e degli amministratori di sistema che necessitavano di una distribuzione solida e facile da configurare per i loro clienti small-business.

Nel luglio del 2001, e-smith fu acquistata dalla Mitel Networks; nel 2004 passò sotto l’ala di Lycoris . Ad oggi il progetto è sponsorizzato da Resource Strategies, Inc .

SME Server è una distribuzione Linux semplificata, con la quale risulta facile convertire un PC obsoleto in un potente server per la piccola-media impresa, facile da configurare e mantenere. Un breve riepilogo delle sue potenzialità è disponibile a qui, sul sito ufficiale del progetto .
Non richiede una grossa esperienza con sistemi GNU\Linux, né per l’installazione né tantomeno per la sua configurazione e messa in opera. Al contempo però offre l’opportunità di gestire server di posta, server web, condivisione file e stampanti, proxy, firewall ed altro ancora.

Un elenco completo dei servizi disponibili è presente a qui sul sito ufficiale del progetto .
E’ possibile installare SME Server in due possibili configurazioni: in “server and gateway mode” oppure in “server-only mode”. Le differenze fra le due tipologie di installazione sono evidenti.

Ciò che contraddistingue SME Server da una comune distribuzione è il sistema di templating dei file di configurazione e i-bays , uno strumento che facilita la collaborazione degli utenti in progetti comuni.

E’ possibile agire sui parametri di configurazione del server da una comune interfaccia web (vedi gli screenshots), oltre che attraverso la via canonica della shell.

La semplice procedura di installazione, basata sul celebre tool Anaconda (ricordiamo che è basata su Red Hat), fino alla configurazione dei servizi, si ha la possibilità di approntare in poco tempo un server degno di tal nome.


Ultime versioni:

• 2010-05-26: Distribution Release: SME Server 7.5
• 2010-03-08: Development Release: SME Server 8.0 Beta 5
• 2009-06-24: Development Release: SME Server 8.0 Beta 4
• 2008-11-22: Distribution Release: SME Server 7.4
• 2008-01-02: Distribution Release: SME Server 7.3
• 2007-07-23: Distribution Release: SME Server 7.2

Aggiornamenti (via Distrowatch): SME Server Ian Wells has announced the release of SME Server 7.5, a CentOS-based distribution for enterprise servers: "The SME Server development team is pleased to announce the release of SME Server 7.5. This release is based on CentOS 4.8. Changes in this release: the backup service has been made more robust; the email now correctly identifies incremental and full backups; a patch was added to support multiple Samba roles; as part of a major update with translations we have added seven new languages - Thai, Polish, Romanian, Estonian, Chinese, Norwegian (Bokmal), Russian; Transport Layer Security (TLS) authentication capability has been added for incoming SMTP ehlo requests; implement correctly the subject line SPAM tagging functionality; the syntax of the smtproutes and SMTPSmartHost templates have been updated to avoid MX lookups."

Read the complete the
release announcement for a full list of changes.

Download: smeserver-7.5-i386.iso (650MB, MD5).

Screenshots.




fonti: Unix Like & SME Server

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venerdì 21 maggio 2010

Mandriva è una distribuzione GNU/Linux orientata alla facilità di gestione ed installazione, particolarmente consigliata agli utenti meno esperti.

Mandriva Linux, prima conosciuta come Mandrake Linux, è una distribuzione GNU/Linux nata nel 1998 orientata principalmente al desktop, alla facilità di gestione ed installazione, particolarmente consigliata agli utenti meno esperti.

La facilità della distribuzione è principalmente dovuta ai molti assistenti ed alle procedure guidate che si trovano negli strumenti di configurazione e che, quindi, permettono anche ad un utente con modeste conoscenze informatiche di amministrare il sistema abbastanza agevolmente.

È nata come derivazione di Red Hat, cui aggiungeva l'allora nuovo desktop grafico KDE, ma è ormai completamente indipendente.

Degno di nota il particolare sistema di gestione dei pacchetti, chiamato urpmi, che si occupa di scaricare, installare e provvedere alle dipendenze di un programma in automatico, ed il Centro di Controllo, da dove, attraverso i procedimenti guidati, si possono controllare i vari aspetti del sistema.

Nel 2005 a causa di un contenzioso sul copyright del nome (richiama il famoso mago dei fumetti), la software-house produttrice della distribuzione, ha cambiato nome da Mandrake a Mandriva, derivato dalla fusione con la distribuzione Conectiva (MANDRake+conectIVA). Nell'estate dello stesso anno Mandriva ha acquisito anche la società americana Lycoris produttrice dell'omonimo sistema operativo GNU/Linux.

Mandriva Linux 2010, chiamata Adelie, è la 25esima versione di Mandriva Linux. Questa versione stabile è disponibile dal 3 Novembre 2009. Essa è disponibile in tre edizioni: One, Powerpack e Free, sia per architetture i586 che x86-64.

La edizioni One e Free contengono solo software libero e possono essere scaricate gratuitamente dai mirror ufficiali di Mandriva, tramite via BitTorrent. Invece, l'edizione commerciale Powerpack deve essere acquistata.

La pagina italiana di Mandriva Wiki fornisce maggiori dettagli e specifiche tecniche.

Aggiornamenti (via Distrowatch):


Mandriva Linux Eugeni Dodonov has announced the availability of the first alpha release of Mandriva Linux 2011: "I am pleased to announce that the DVD images of Mandriva 2011 Alpha 1 just went out and should be available in the devel/isos/2011 directory on your favorite mirror shortly. As promised some weeks ago, Mandriva 2011 Alpha 1 is following the lead of Mandriva 2011 Technical Preview, sorting out some of the issues we noticed in it. Besides all the features present in the Technical Preview, this Alpha 1 also brings: latest kernel 2.6.37; RPM 5.3.8; NetworkManager 0.8.2 with Mandriva integration plugin; systemd 17, enabled and activated by default; KDE SC 4.6.0 and Xfce 4.8; GCC 4.5.2 with plugins enabled by default; Chromium browser provided in a versioning scheme to match the one used in the Google Chrome project; Firefox 4.0b11; OpenSSL 1.0.0d; Wine 1.3.13."

Read the rest of the release announcement for further information.

Due to a show-stopper bug in the x86_64 edition of the distribution only the i586 DVD image is currently available for download: Mandriva.2011-alpha1.i586.iso (1,557MB, MD5).


Ultime versioni pubblicate:

• 2011-02-15: Development Release: Mandriva Linux 2011 Alpha 1
• 2011-02-01: Development Release: Mandriva Linux 2011 TP
• 2010-12-23: Distribution Release: Mandriva Linux 2010.2
• 2010-07-08: Distribution Release: Mandriva Linux 2010.1
• 2010-06-02: Development Release: Mandriva Linux 2010.1 RC2
• 2010-05-20: Development Release: Mandriva Linux 2010.1 RC


Storia delle versioni.

Mandrakelinux 10.0

Rilasciata il 21 aprile del 2004, inaugura un nuovo comportamento nei rilasci che finirà con la versione successiva: alla fine del ciclo di sviluppo viene rilasciata una versione Community ed, un mese dopo, corretti i bug scoperti, viene rilasciata la versione Official. Porta con sé una procedura di installazione rinnovata, il riconoscimento automatico dei dispositivi rimovibili ed un nuovo Centro di Controllo Mandrakelinux per la configurazione del sistema. In particolare la procedura di installazione permette di ridimensionare partizioni con filesystem NTFS e di riconoscere le stampanti in automatico, mentre i dispositivi rimovibili vengono ora gestiti dal programma MagicDev che ne permette il mount automatico.

Le versioni disponibili sono:

  • Download: l'unica scaricabile gratuitamente, dal 25 maggio 2004
  • Discovery: dedicata ai nuovi utenti;
  • PowerPack: dedicata ad utenti esperti;
  • PowerPack+: dedicata ad utenti esperti, ma più orientata all'utilizzo server.
Mandriva Limited Edition 2005

Rilasciata il 13 aprile del 2005, è una versione di transizione in attesa dell'integrazione delle tecnologie di Conectiva e Lycoris. Questa versione durante gran parte dello sviluppo si chiamava Mandrake Linux 10.2, ma, con l'acquisizione delle due società, ed il cambiamento del nome dell'azienda a Mandriva, fu cambiato anche il nome finale.

In questa versione sono presenti, soprattutto, miglioramenti al supporto hardware ed una maggiore velocità. Da questa versione i media di installazione possono essere copiati nel disco rigido, cosicché il processo di installazione non li richiederà.

Le versioni disponibili (tutte sia a 32 che 64 bit) sono:

  • gratuita;
  • versione di 4 cd con software commerciale;
  • versione di 6 cd od 1 dvd con software commerciale.

Mandriva 2006.

Rilasciata il 13 ottobre 2005, è la prima versione ufficiale ad integrare le tecnologie di Conectiva e Lycoris ed a prevedere un ciclo di sviluppo annuale. Le novità di questa versione riguardano l'inserimento di Kat (programma per la ricerca desktop), un firewall interattivo, il supporto ufficiale della tecnologia Intel Centrino e funzionalità per l'auto-installazione come server. A queste, nelle versioni commerciali si aggiunge software non opensource come Skype, il player Flash, Java e driver proprietari (tra cui quelli per le schede video NVIDIA ed ATI).

Le versioni disponibili (tutte sia a 32 che 64 bit) sono:

  • Free: l'unica scaricabile gratuitamente, dal 14 novembre 2005
  • Discovery/Lx: dedicata ai nuovi utenti, è il risultato dell'integrazione delle tecnologie Lycoris, in particolare presenta una nuova interfaccia grafica e nuovo meccanismo di gestione del software;
  • PowerPack: dedicata ad utenti esperti, è il risultato dell'integrazione delle tecnologie Conectiva, come SMART (gestione del software). Integra, inoltre, una modalità di installazione per hardware di scarsa potenza, e Xen;
  • PowerPack+: dedicata ad utenti esperti, ma più orientata all'utilizzo server, presenta le caratteristiche della versione PowerPack. A queste aggiunge una tecnologia per server ad alta disponibilità (da Conectiva) ed una soluzione groupware.

Mandriva 2007.

Rilasciata il 2 ottobre 2006, questa versione rimuove molte rigidità aziendali nei prodotti. Infatti, è la prima versione ad integrare, anche nelle versioni gratuite, driver proprietari; rilasciare la versione Free in contemporanea alle versioni commerciali, ed iniziare a rilasciare backport, ossia nuove versioni di programmi, che non si limitano ad aggiornamenti per correggere i bug più significativi. L'obiettivo di questa versione è il miglioramento dell'aspetto visuale. Perciò sono state introdotte due tecnologie per ottenere effetti tridimensionali con il desktop (Xgl ed AIGLX) con uno strumento per la loro configurazione, ed un nuovo tema: La Ora.

Le versioni disponibili (tutte sia a 32 che 64 bit, anche in un unico DVD "Dual-Arch") sono:

  • One: CD Live e installabile contenente anche driver proprietari (subito pronta per il desktop 3D), gratuita;
  • Free: DVD installabile contenente solo software libero, è gratuita;
  • Discovery: dedicata ai nuovi utenti, è caratterizzata dal colore arancione;
  • PowerPack: dedicata ad utenti esperti, è caratterizzata dal colore blu;
  • PowerPack+: dedicata ad utenti esperti, ma più orientata all'utilizzo server, è caratterizzata dal colore nero. Contiene Invictus Firewall, programma sviluppato da Mandriva, che permette di costruire cluster di firewall ridondanti .

Mandriva 2007.1 "Spring".

Rilasciata il 10 aprile 2007, questa versione porta innovazioni soprattutto nel campo degli effetti tridimensionali e della virtualizzazione. Viene qui introdotto, infatti, il progetto Metisse che introduce effetti tridimensionali mirando a portare vantaggi funzionali, più che estetici. Per configurarne l'uso, la versione include lo strumento Drak3d, capace di amministrare anche BerylCompiz, conservati anche in questa versione. Nel campo della virtualizzazione, la distribuzione include VirtualBox, VMware Player, Xen e QEMU, che possono essere amministrati con il nuovo strumento Drakvirt. Oltre a ciò, Mandriva 2007 Spring contiene anche la possibilità di integrarsi con semplicità nella rete FON ed una migliore gestione energetica dei computer portatili. Tra i nuovi strumenti c'è anche l'indicizzatore di documenti Kerry Beagle. e

Le versioni disponibili rimangono quelle della versione 2007, ma la versione di riferimento si sposta dalla Free alla One.

Mandriva 2008.

Rilasciata il 9 ottobre 2007, include nuove versioni dei pacchetti principali: kernel 2.6.22, X.org 7.2, KDE 3.5.7, GNOME 2.20.0, Mozilla Firefox 2.0.0.6, OpenOffice.org 2.2.1. Nuove e interessanti sono la funzione di desktop 3D Beryl e Compiz Fusion, un nuovo strumento per la gestione delle reti ed un nuovo strumento per la migrazione di documenti ed impostazioni dall'ambiente Windows.

Mandriva Linux 2008 è disponibile in diverse edizioni:

  • One - composta da un singolo CD che include i driver proprietari più recenti ed è disponibile gratuitamente.
  • Powerpack - composta da un DVD che include supporto, servizi ed importanti software proprietari di terze parti.
  • Free - composta di 3 CD o 1 DVD composta unicamente di software libero, open source, disponibile gratuitamente per il download.

Mandriva 2008.1 "Spring".

Rilasciata il 9 aprile 2008, include nuove versioni dei pacchetti principali: kernel 2.6.24, X.org 7.3, KDE 3.5.9 (KDE 4.0.3 come extra aggiuntivo), GNOME 2.22, Mozilla Firefox 2.0.0.13, OpenOffice.org 2.4. Con questa edizione è stato introdotto il server audio PulseAudio, la gestione dei codec multimediali tramite Codeina. Aggiornamenti riguardanti tutto il software, in particolare gli strumenti di gestione Mandriva. Aggiunti supporto alla sincronizzazione dispositivi con Windows Mobile e riconoscimento di altre distribuzioni Linux presenti. Questa edizione supporta il funzionamento su Asus Eeepc. Con questa edizione vengono proposti anche i primi pacchetti frutto della collaborazione con Turbolinux.

Mandriva Linux 2008.1 "Spring" è disponibile in diverse edizioni:

  • One - composta da un singolo CD che include i driver proprietari più recenti ed è disponibile gratuitamente.
  • Powerpack - composta da un DVD che include supporto, servizi ed importanti software proprietari di terze parti.
  • Free - composta di 3 CD o 1 DVD composta unicamente di software libero, open source, disponibile gratuitamente per il download.

E compatibile con Windows

Mandriva 2009.

La pagina italiana di Mandriva Wiki fornisce le specifiche tecniche della nuova release 2009.

Mandriva 2009.1 "Spring" [modifica]

Il rilascio della nuova release è avvenuto il 29 aprile 2009.

Mandriva Linux 2009 Spring stata rilasciate il 29 aprile 2009. Essa è disponibile in tre edizioni: One, Powerpack e Free, sia per architetture i586 che x86-64.

La edizioni One e Free contengono solo software libero e possono essere scaricate gratuitamente da server e relativi mirror ufficiali di Mandriva, oppure tramite BitTorrent. La versione One è fatta per essere masterizzata su CD-R ed offre un pacchetto limitato di programmi, mentre la versione Free è più completa ma necessita di essere masterizzata su DVD in quanto più voluminosa in termini di Bytes. Invece, la versione Powerpack è l'edizione commerciale e deve essere acquistata.

È stata rilasciata una versione basata su Xfce, non supportata ufficialmente, ma creata dalla comunità a partire dell'edizione One.

Screenshots.
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fonti: Wikipedia & Mandriva

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giovedì 20 maggio 2010

OpenBSD è un sistema operativo libero basato sulla variante BSD di Unix con un sistema di crittografia integrato.

OpenBSD è un sistema operativo libero basato sulla variante BSD di Unix, considerato particolarmente interessante per la sua sicurezza e per possedere un sistema di crittografia integrato. È nato intorno al giugno 1996 ad opera di Theo de Raadt, già tra i primi sviluppatori di NetBSD e poi allontanatosi dal gruppo di lavoro dopo dissidi interni alla squadra.

Lo slogan di OpenBSD era, fino al 2002, "nessun buco di sicurezza in quasi 6 anni". Poi a causa di un exploit scoperto in OpenSSH, ovvero nel sistema di crittografia integrata su cui si basa OpenBSD, lo slogan è stato cambiato successivamente in: "un singolo buco di sicurezza remoto con l'installazione di default in oltre 8 anni", fino ad arrivare all'attuale "Solamente due buchi di sicurezza remoti con l'installazione di default in oltre 10 anni".

Al di là delle critiche che in molti hanno rivolto a quest'affermazione, sostenendo il fatto che l'installazione di default rende disponibili ben pochi servizi ed è quindi maggiormente sicuro anche per questo motivo, OpenBSD rimane una delle scelte più utilizzate nella realizzazione di sistemi di elevata sicurezza, come firewall (grazie al suo PF) e sistemi di controllo delle intrusioni, ma anche server.

Il sistema è complesso, anche l'installazione può sembrare difficile per un utente alle prime armi, ma è estremamente ben documentata. La gestione del sistema è affidata alla riga di comando, rendendo il sistema estremamente snello, per cui lo si può installare anche in PC molto vecchi. Ha ereditato i "port" di FreeBSD, consentendo la compilazione automatica dei sorgenti scaricati. È disponibile come per tutti i sistemi operativi Unix-Like l'ambiente grafico Xorg, che consente quindi di caricare i vari window manager esistenti (quali KDE, Gnome, Fluxbox, Xfce), tutti disponibili nei ports.

Il sistema è gratuito, ma sono gradite le donazioni volontarie, al fine di sostenere economicamente il suo sviluppo. La comunità sta sviluppando software alternativo rilasciato sotto licenza BSD per rendersi gradualmente indipendente dalla comunità della GPL.

La versione attuale è OpenBSD 4.6 rilasciata il 18 ottobre del 2009.

Aggiornamenti.

OpenBSD Bob Beck has announced the release of OpenBSD 4.7: "We are pleased to announce the official release of OpenBSD 4.7. This is our 27th release on CD-ROM (and 28th via FTP). We remain proud of OpenBSD's record of more than ten years with only two remote holes in the default install. As in our previous releases, 4.7 provides significant improvements, including new features, in nearly all areas of the system. Install and upgrade process changes: take more care to ensure all file systems are umounted when restarting an install or upgrade; if no possible root disk is found, keep checking until one appears; the default FTP directory for -stable is now the release directory instead of the snapshot directory. Some highlights: GNOME 2.28.2, KDE 3.5.10, Xfce 4.6.1, MySQL 5.1.42, PostgreSQL 8.4.2, Postfix 2.6.5...."

Read the detailed
release announcement for a complete list of all changes and improvements.

Download: i386/install47.iso (244MB, SHA256), amd64/install47.iso (272MB, SHA256).

Progetti Derivati.

* MicroBSD, sistema server-oriented progettato per avere l'impronta più leggera possibile
* Anonym.os, sistema operativo su Live CD basato su OpenBSD, con strumenti per la crittografia e l'anonimato. L'obiettivo del progetto era di sviluppare una postazione di web browsing sicura e anonima per l'uso quotidiano.

Ultime versioni:

• 2010-05-19: BSD Release: OpenBSD 4.7
• 2009-10-18: BSD Release: OpenBSD 4.6
• 2009-04-30: BSD Release: OpenBSD 4.5
• 2008-10-31: BSD Release: OpenBSD 4.4
• 2008-05-01: BSD Release: OpenBSD 4.3
• 2007-11-01: BSD Release: OpenBSD 4.2

Screenshots.

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domenica 16 maggio 2010

Puppy Linux distro basata sulle dimensioni molto piccole, quindi la portabilità e la leggerezza.

Puppy Linux è una distribuzione GNU/Linux LiveCD sviluppata da Barry Kauler, che si basa sulle dimensioni molto piccole, quindi la portabilità e la leggerezza. L'intero sistema operativo e tutte le applicazioni funzionano -se ve ne è una quantità sufficiente (indicativamente 256MB)- dalla memoria RAM, dando la possibilità di rimuovere il disco d'avvio dopo che il sistema è stato caricato.

Anche se è possibile installarlo su disco rigido come un qualsiasi sistema operativo, ciò non è strettamente necessario, dato che il sistema è utilizzabile anche senza scrivere alcunché sul proprio hard disk: volendo, le impostazioni possono essere salvate su chiave USB oppure su un file apposito del proprio disco rigido (anche in una partizione Windows già esistente).

Incluse nella distribuzione ci sono altre applicazioni come SeaMonkey/Mozilla Application Suite, AbiWord, Sodipodi, Gnumeric e Gxine/xine. La distribuzione non è basata su alcuna altra distribuzione, è stata scritta da zero.

Per trovare la versione di Puppy Linux tradotta in italiano visita questa pagina.

Caratteristiche.

Puppy può essere utile quando si lavora su vecchi sistemi, come sistema di emergenza, come una dimostrazione di GNU/Linux oppure come un sistema operativo generale. Può essere avviato da:

* Una penna USB
* Un CD (live-Puppy)
* Un Zip drive o LS-120/240 SuperDisk (zippy-Puppy)
* Un disco rigido (hard-Puppy)
* Una rete (thin-Puppy)
* Un emulatore (emulated-puppy)
* Un floppy boot disk che carica il resto del sistema operativo da altre sorgenti come una penna USB od un CD.

L'installazione di una versione di Puppy sul disco rigido, su un disco USB, su un disco Zip, ecc... può essere eseguita usando live-puppy o una versione già installata.

Aggiornamenti: (via Distrowatch)

Puppy Linux Larry Short has announced the release of Puppy Linux 5.2, an independent, minimalist Linux distribution for the desktop. From the release notes: "To create Lucid Puppy 5.2 we began with the popular Lucid Puppy 5.1.1. We then upgraded, updated, and/or improved all of the main programs as well as many of the other programs in the menu and system. We have incorporated numerous improvements from the latest version of Barry Kauler's Puppy builder, Woof. We have refined operation throughout.

The first thing up is a very tidy Quickset dialog to accept or change video resolution, time zone, language, locale and keyboard. Next up could be the browser installer with browser default allowing you to change which one you use as the default. And then there's Quickpet with as much good stuff as a Swiss army knife.
"

Download the live CD image from here:
lupu-520.iso (127MB, MD5).

Ultime versioni:

• 2011-01-06: Distribution Release: Puppy Linux 5.2
• 2010-12-29: Distribution Release: Puppy Linux 5.0 "Wary"
• 2010-08-13: Distribution Release: Puppy Linux 5.1
• 2010-05-15: Distribution Release: Puppy Linux 5.0
• 2009-10-17: Distribution Release: Puppy Linux 4.3.1
• 2009-09-18: Distribution Release: Puppy Linux 4.3

Puppy è distribuito con 2 server grafici: X.Org (più avanzato) e Xvesa (leggero e più compatibile). Un wizard testuale durante la fase di caricamento guida l'utente attraverso la configurazione del server grafico più appropriato per la scheda video e lo schermo. Alla fine del wizard l'utente avrà davanti a se la scrivania (gestita dal ROX Desktop) ed un window manager. Il WM usato più spesso nei rilasci di Puppy Linux è JWM, sebbene la nuova Community Edition 2.15 preveda l'uso di IceWM per default.

Quando il sistema viene inizializzato, tutto quello che è compreso nel pacchetto viene decompresso nella memoria RAM, il "ramdisk". Per essere caricato completamente nel sistema il PC deve avere più di 128 MB di RAM (con 128MB il disco d'avvio non è "smontabile"); è comunque possibile eseguire Puppy su di un sistema con appena 48 MB di RAM perché parte del sistema può essere copiato nel disco rigido o comunque caricato dal disco d'avvio come una normale distribuzione "live".

Puppy è in pratica un completo sistema che viene eseguito da un ramdisk; le varie applicazioni sono state scelte in modo da avere certe caratteristiche, in particolare si è fatta molta attenzione alla loro dimensione.

Le Applicazioni Puppy GUI sono considerate funzionali e veloci. Dal momento che uno degli obiettivi della distribuzione è essere estremamente facile da installare, ci sono svariati wizard che guidano l'utente attraverso il procedimento di numerose operazioni comuni.
Gestione Pacchetti.

Puppy Linux si presenta con due gestori di pacchetti, PupGet e DotPup.

Puppy Unleashed è disponibile per la creazione di un CD Live personalizzato. Consta dei più di 500 pacchetti che sono stati raccolti per creare Puppy Linux. Uno script di semplice utilizzo consente all'utente di scegliere i pacchetti e creare un CD.

Purtroppo i pacchetti contenuti in questi 2 repository sono però spesso vecchi e/o obsoleti, per porre rimedio a questo fatto alcuni gruppi di sviluppatori hanno quindi creato 2 progetti derivati che usano apt come gestore dei pacchetti e i kernel di debian e ubuntu rispettivamente (dPup e uPup). Queste 2 distribuzioni sono ancora in fase di sviluppo.

Puppy Linux 2.10 utilizzava gli script T2 SDE per compilare i pacchetti di base.

Storia.
SeaMonkey, AbiWord e MineSweeper in esecuzione su Puppy Linux 2.13

La versione di Puppy 2.14 (86,5 MB) usa SeaMonkey come internet suite (principalmente come web browser e e-mail client). È distribuita in varie edizioni di dimensioni differenti:

* L'edizione standard usa AbiWord come word processor ed è di 68 MB; il file ISO del live-CD ISO con Mozilla Firefox è di 52,4 MB; con la versione completa della Mozilla suite è grande 55,3 MB; con Opera 49,6 MB.
* La versione da 96,1 MB "Chubby Puppy" include la suite OpenOffice.org.
* La versione da 39,9 MB "BareBones Puppy" è senza GUI.
* infine la versione da 83 MB "zdrv" standard edition, contiene una grande collezione di driver del kernel e firmware.

Insieme a Morphix, Puppy Linux è una delle poche distribuzioni GNU/Linux LiveCD capaci di salvare i files sul LiveCD stesso (tramite la masterizzazione in multisessione), consentendo agli utenti di trasportare i dati, aggiungere programmi e personalizzare le impostazioni, utilizzando sempre lo stesso CD. La versione multisessione di Puppy è grande 55,7 MB.

La prima serie di Puppy gira agevolmente su hardware molto datato. Per i nuovi sistemi, la versione per penna USB potrebbe essere migliore (anche se il BIOS non supporta direttamente il boot di periferiche USB, si può utilizzare il Puppy floppy boot disk per avviarla). è possibile eseguire Puppy Linux con Windows 9x/Windows Me. È anche possibile, se il BIOS non supporta il boot da driver USB, avviare il sistema dal CD e mantenere lo stato del sistema su una penna USB; questo sarà salvato allo spegnimento e letto automaticamente dalla periferica USB all'avvio del sistema.
fonti: Wikipedia & PuppyLinux
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