martedì 11 giugno 2019

Guida a Manjaro Linux: installazione, passaggi preliminari e preparazione di un sistema EFI.

Manjaro Linux noto anche come Manjaro, è una distribuzione basata su Arch Linux, che supporta ufficialmente gli ambienti desktop Xfce, KDE Plasma o GNOME.

Manjaro offre dei supporti di installazione che predispongono una prima installazione completa (ad esempio, con l'ambiente grafico Plasma o Xfce preconfigurato).

Di contro, Arch Linux offre un'installazione minimale, lasciando all'utente la responsabilità di configurare il proprio sistema nel dettaglio.

Manjaro supporta molteplici versioni del kernel Linux, e offre dei tool grafici per installare una o più versioni del kernel, a scelta dell'utente.
Manjaro offre dei supporti di installazione che predispongono una prima installazione completa 

Guida a Manjaro Linux: installazione.


Manjaro offre dei supporti di installazione che predispongono una prima installazione completa (ad esempio, con l'ambiente grafico Plasma o Xfce preconfigurato).

Passaggi preliminari.


Il primo passo per installare Manjaro è scegliere la versione che si preferisce, tra quelle ufficiali (Xfce, KDE, GNOME) e quelle mantenute dalla comunità degli utenti (GNOME, i3, LXQt e molte altre). Dopo aver effettuato la scelta bisogna portare a termine il download, come indicato in questa pagina.



Bisogna infine creare un dispositivo di avvio, utilizzando una chiavetta od un disco che abbia una dimensione superiore a quella del file ISO, per portare a termine questo procedimento è possibile fare riferimento a questa pagina. Le immagini ISO di Manjaro possono essere utilizzate per installare Manjaro come principale sistema operativo, in parallelo ad altri sistemi o all’interno di una macchina virtuale (per esempio tramite VirtualBox).

Per effettuare l'installazione è necessario avviare il sistema live contenuto nel dispositivo di avvio appena creato, eseguire un riavvio del computer (o della macchina virtuale) dopo la connessione del dispositivo di installazione dovrebbe essere sufficiente per iniziare la procedura. Se il computer continua ad avviarsi nel sistema operativo preesistente nonostante questo, si consiglia di verificare che:

L’immagine ISO scaricata e/o il dispositivo di installazione utilizzato non siano corrotti;
Il dispositivo d’installazione, che sia una chiavetta USB od un disco ottico, sia in cima alla lista dei dispositivi di avvio, sopra gli hard disk, di modo che sia considerato come prima scelta per l’avvio.
Il controllo e la modifica dell’ordine di avvio, se necessario, richiede l’accesso alle impostazioni del BIOS del computer interessato, nel caso in cui si intenda installare Manjaro come sistema operativo principale, oppure alle Impostazioni di sistema di VirtualBox nel caso in cui si voglia installare all’interno di una macchina virtuale.

Se si dispone già di una partizione o directory /home, e si desidera mantenere i dati contenuti in essa, assicurarsi di avere chiari i concetti base del partizionamento dei dischi prima di iniziare l'installazione di Manjaro; può essere utile consultare anche la pagina relativa ai file nascosti nella partizione /home.
Nei moderni computer è presente un sistema di avvio particolare, chiamato EFI, che ha portato con sé vantaggi e svantaggi.

Nota: Per effettuare l'installazione è consigliata la presenza di una connessione ad internet.


Preparazione di un sistema EFI.


Nei moderni computer è presente un sistema di avvio particolare, chiamato EFI, che ha portato con sé vantaggi e svantaggi; uno degli svantaggi è sicuramente la necessità di una corretta configurazione dalle impotazioni del BIOS prima di poter effettuare l'installazione di un nuovo sistema operativo GNU/Linux.
Leggi anche: Guida a Manjaro Linux: installazione passo a passo tramite Calamares installer grafico.
Per accedere alle impostazioni del BIOS consultare il manuale della propria scheda madre o del proprio portatile.

Alcuni esempi:

molti portatili Lenovo (serie Ideapad) dispongono di un piccolo tastino vicino a quello di accensione che avvia il computer direttamente in un menu da cui è possibile accedere alle impostazioni del BIOS;
molte schede madri per desktop richiedono la pressione del tasto Canc durante l'accensione per accedere a queste impostazioni;
nei portatili dotati di sistemi Windows successivi alla versione 8, non è sufficiente premere il tasto consigliato durante l'accensione; bisogna prima avviare il sistema Windows, poi tenendo premuto il tasto Shift (il tasto che permette di scrivere le lettere maiuscole) cliccare sulle icone che permettono di spegnere il sistema Windows, all'avvio successivo sarà possibile premere la consueta scorciatoia per accedere alle impostazioni del BIOS;
i portatili Asus, in generale, richiedono la pressione prolungata del tasto F2 prima e durante l'accensione, fino al raggiungimento della schermata desiderata.

Una volta raggiunte le impostazioni del BIOS è necessario:

disabilitare il Fast Boot, se presente (la differenza nei tempi di avvio, dopo qualche riavvio, sarà trascurabile);
controllare che non ci sia nessuna opzione preferenziale per Windows attiva (Preferred System/Allowed System o qualcosa di simile, è spesso presente), se viene trovata bisogna impostarla di modo che possa avviare qualunque sistema operativo (non comprometterà l'avvio di Windows);
disabilitare il Secure Boot, questo non comprometterà la sicurezza del sistema, è solo un verifica sull'autenticità del sistema operativo.

A questo punto è possibile impostare, sempre dalle impostazioni del BIOS, le preferenze sui dispositivi di avvio per permettere alla chiavetta USB od al disco di installazione di Manjaro di far partire il sistema live. Infine è sufficiente inserire il supporto di installazione di Manjaro e riavviare il computer, questo dovrebbe essere sufficiente per accedere al sistema di installazione.


Se il sistema viene avviato correttamente verrà visualizzata una schermata simile a quella in figura. La prima voce permette di avviare il sistema con i driver open-source della scheda grafica, in caso di problemi con questa scelta è possibile provare la seconda che avvia il sistema con i driver proprietari della scheda grafica.

L'ultima scelta dovrebbe permettere avviare il computer in modo normale, senza considerare il sistema live contenuto nel  supporto di installazione

domenica 9 giugno 2019

Zorin la distro basata su Ubuntu e integrata con Windows rilascia la nuova versione 15.0

Zorin OS è una distribuzione GNU/Linux multilingua derivata da Ubuntu.

Zorin OS ha un'interfaccia grafica dichiaratamente molto simile a quella di Microsoft Windows, per facilitare la migrazione degli utenti.

Zorin è rilasciato sotto licenza GNU GPL v3, dando libertà agli utenti di copiare, modificare, distribuire, sviluppare e migliorare il software.

Il sistema è anche libero come la maggior parte delle altre distribuzioni Linux, con altre edizioni premium opzionali che forniscono agli utenti funzioni aggiuntive e pacchetti preinstallati.
Zorin OS è stato annunciato da Zorin Soft nel settembre 2008.

Zorin rilascia la nuova versione 15.0


Zorin OS è stato annunciato da Zorin Soft nel settembre 2008, mese in cui è iniziato lo sviluppo. L'obiettivo era di creare una distribuzione in grado di facilitare il passaggio degli utenti di Microsoft Windows a Linux.



Inizialmente si aveva intenzione di rilasciare la prima versione del sistema operativo il 1 gennaio 2009, tuttavia si è dovuto rimandare a causa di problemi tecnici. Il 30 maggio 2009 viene resa disponibile la prima beta di Zorin OS, la seconda - Zorin OS Lite Beta, una versione ridotta della prima - viene rilasciata il 30 maggio 2009. I piani di realizzazione di un altro progetto, Zorin OS Educational, vengono cancellati. Quest'ultimo, basato su Zorin OS Lite, è rivolto all'istruzione dell'infanzia. La prima versione stabile di Zorin OS viene distribuita a partire dal 1 luglio 2009.

Zorin OS viene testato con fini istruttivi in Kenya.


Zorin OS viene testato con fini istruttivi in Kenya e in altri paesi africani. Questo programma è istituito dalla Camara, un ente di beneficenza irlandese.

Zorin OS Limited Edition '09 viene rilasciato il 7 dicembre, come anteprima di Zorin OS 2.0. Viene distribuita a pagamento esclusivamente tramite DVD.

Il 1 gennaio 2010 viene rilasciato Zorin OS 2.0, dotato di una interfaccia utente riprogettata, un nuovo tema, diversi nuovi sfondi, programmi nuovi ed aggiornati, funzionalità aggiuntive ed altro ancora.

Modificazione dell'interfaccia per renderla simile a Microsoft Windows 7.


Dopo un sondaggio, viene deciso di dare all'utente la possibilità di modificare l'interfaccia in modo da renderla simile a Microsoft Windows 7. Viene introdotto un nuovo tema denominato "Shine", e sono introdotti ulteriori nuovi programmi, quali ad esempio il software di editing video Kino ed il client di messaggistica istantanea Empathy.
Dopo un sondaggio, viene deciso di dare all'utente la possibilità di modificare l'interfaccia in modo da renderla simile a Microsoft Windows 7.

Zorin OS 7 Core e Ultimate vengono rilasciati il 9 giugno 2013 assieme ad un nuovo tema. Zorin OS 7 è dotato di un nuovo programma, Zorin Look Changer, che permette di cambiare con facilità l'interfaccia grafica, rendendola simile a Windows XP, Unity, Mac OS X ed altri ancora.

Nell'aprile 2016, viene annunciato dall'assessore alla semplificazione ed innovazione di Vicenza Filippo Zanetti, che Zorin OS verrà sperimentato sui PC del comune, in modo da valutarne l'efficienza ed eventualmente procedere con la sostituzione del sistema operativo.
Leggi anche: Android X-86 continua a salire, scende Mageia, ecco la classifica Distrowatch.
Il 18 novembre 2016 viene rilasciata la versione 12. Il 13 agosto 2018 è stata rilasciata la versione 12.4 con kernel 4.15 per migliorare le prestazioni e aggiungere il supporto di hardware di nuova generazione come ad esempio i processori AMD Ryzen, oltre che alcune migliorie sull'interfaccia grafica e l'implementazione di alcune app di gestione disco.

La versione 15 (ultima versione stabile) rilasciata il 6 giugno 2019 si basa su Ubuntu 18.04.2 LTS e celebra, inoltre, i 10 anni di Zorin OS.

La versione 15 (ultima versione stabile) rilasciata il 6 giugno 2019 celebra i 10 anni di Zorin OS.

Download via Distrowatch.




The Zorin team have announced a new version of Zorin OS, an Ubuntu-based distribution with a Windows-theme desktop environment. The project's new version, Zorin OS 15, ships with Zorin Connect (based on KDE Connect) for sharing information between devices, improved performance, and scheduled theme changes: "We've designed the desktop to better adapt to the environment around you, so using Zorin OS is more comfortable throughout the day. Zorin Auto Theme is a new feature which automatically switches the desktop theme into Dark mode at sunset and back to light mode after sunrise. You can enable Zorin Auto Theme by opening the Zorin Appearance app and clicking the middle Background option in the newly-redesigned Zorin theme switcher. A new adaptive desktop background option has also been introduced, which automatically changes to match the brightness and colors of the environment at every hour of the day. Night Light is also new to Zorin OS 15, which gradually reduces the amount of blue light emitted by the screen at night. It can be enabled from the Displays panel in the Settings app. Not only do these features reduce eye strain and make it more comfortable to use your computer, they also help maintain your body's natural circadian rhythm, helping you to sleep better and wake up refreshed the next day." Further details and screenshots can be found in the distribution's release announcement. Download (MD5): Zorin-OS-15-Core-64-bit.iso (2,167MB, pkglist). Also available from OSDisc.

giovedì 6 giugno 2019

Mageia 7 si avvicina sempre più: disponibile la RC con un rinnovato ambiente grafico Plasma.

Dopo aver superato un periodo critico di cui si è parlato in dettaglio, lo sviluppo di Mageia 7 ha ripreso ritmo e velocità.

A questo punto possiamo annunciare il rilascio della RC della versione numero 7 tra le tante novità troviamo:

un rinnovato ambiente grafico Plasma a sostituire KDE4;

gli stack DNF e COPR per completare urpmi;

aggiornamento agli ambienti desktop principali e ai componenti più importanti;

tantissimi pacchetti aggiornati;

tantissimo lavoro fatto sull'installer, specialmente relativo al supporto dei driver proprietari e il supporto a VirtualBox;

Mageia è una distribuzione GNU/Linux derivata da Mandriva Linux e l'associazione senza scopo di lucro che ne cura lo sviluppo e la diffusione.

Mageia 7 si avvicina sempre più.


Più di 30 bug critici risolti nei 2 mesi e mezzo che sono stati impiegati per preparare la RC.



Le ISO disponibili sono le seguenti:
32-bit Classical Installer DVD
64-bit Classical Installer DVD
GNOME 64-bit Live DVD
Plasma 64-bit Live DVD
Xfce 32-bit Live DVD
Xfce 64-bit Live DVD

Tutte le ISO possono essere usate su pennine USB se necessario.

Componenti principali in Mageia 7.

Leggi anche: Zorin la distro basata su Ubuntu e integrata con Windows rilascia la nuova versione 15.0
Ecco l'elenco delle versioni dei principali componenti di questa versione:

Linux kernel 5.1.5
RPM 4.14.2
dnf 4.2.6
MESA 19.1
KDE Plasma 5.15.4
GNOME 3.32
Xfce 4.12
Firefox 67
Chromium 73
LibreOffice 6.2.3.
Più di 30 bug critici risolti nei 2 mesi e mezzo che sono stati impiegati per preparare Mageia 7.
Nota: quando aggiorni con le ISO con l'installer classico, assicurati di avere abilitate le fonti addizionali per assicurati di aggiornare tutti i pacchetti di Mageia 6.

Download via Distrowatch.


Donald Stewart has announced the availability of the release candidate for Mageia7, the last test build before the upcoming final release: "The Mageia community is very happy to announce what will hopefully be the last release before Mageia 7 is final. We all hope that this release builds on the quality of the previous beta releases. The release process so far has been smooth so we all hope that there are no new release critical bugs found here and that we can get Mageia 7 out into the wild shortly. Here are a few release highlights and package versions: Linux kernel 5.1.5, RPM 4.14.2, dnf 4.2.6, MESA 19.1, KDE Plasma 5.15.4, GNOME 3.32, Xfce 4.12, Firefox 67, Chromium 73, LibreOffice 6.2.3. Assuming that this release candidate doesn't have any critical bugs, the final release ISO images can be built, targeting final release in roughly a week or two. We hope that the release works well for you, but if there are issues please report them to our Bugzilla." Read the release announcement and release notes for further information. Download(mirrors, pkglist): Mageia-7-rc-Live-Plasma-x86_64.iso (2,886MB, SHA512, signature, torrent), Mageia-7-rc-Live-GNOME-x86_64.iso (2,574MB, SHA512, signature, torrent), Mageia-7-rc-Live-Xfce-x86_64.iso (2,343MB, SHA512, signature, torrent), Mageia-7-rc-x86_64.iso (4,239MB, SHA512, signature, torrent).



mercoledì 5 giugno 2019

Guida a Manjaro Linux: come scaricare le diverse versioni ISO disponibili per il download.

Le diverse versioni di Manjaro Linux sono disponibili per il download come file ISO.

Un file ISO rappresenta l’immagine di un disco, non è sufficiente copiare un file ISO su un CD/DVD (o una memoria USB) per ottenere un disco o una chiavetta avviabili per l'installazione, si dovrà utilizzare un programma apposito per scrivere la ISO citata in un CD/DVD o memoria USB adatti per essere avviati.

Nota: Esiste un'eccezione a quanto sopra detto: se si vuole installare Manjaro in macchina virtuale non bisognerà masterizzare il file come immagine ISO, le applicazione di virtualizzazione possono leggere il file ISO direttamente come un disco virtuale.
Le diverse versioni di Manjaro Linux sono disponibili per il download come file ISO.

Come scaricare le diverse versioni ISO di Manjaro.


Nelle pagine di download, tipicamente, le immagini ISO per i sistemi a 32 bit hanno il suffisso i686, mentre le immagini per sistemi a 64 bit (amd64) hanno il suffisso x86_64.



Si prega di fare attenzione e scaricare l’immagine ISO appropriata per il proprio sistema (architettura hardware):

un sistema operativo a 64 bit non può essere eseguito su una macchina con architettura a 32 bit;
un sistema operativo a 32 bit può essere eseguito su una macchina con architettura a 64 bit, ma non sarà in grado di utilizzarne tutte le potenzialità; inoltre questa architettura è ormai obsoleta e non sono rari casi di mancata compatibilità del software.

Edizioni di Manjaro.


Esistono diverse edizioni di Manjaro disponibili per il download:

1. Edizioni complete: Queste edizioni vengono indicate semplicemente con il nome dell'ambiente desktop che vi è preinstallato, ad esempio Manjaro Xfce, e contengono tutti i software ritenuti necessari per un utilizzo comune del sistema operativo. Nel sito per il download delle immagini c'è una divisione tra Edizioni ufficiali ed Edizioni della comunità, entrambe possono essere ritenute affidabili ma le seconde potrebbero non essere sempre al passo con le ultime versioni perché curate in via non ufficiale da utenti e/o sviluppatori di Manjaro Linux.

2. Edizioni minimali: Spesso durante lo sviluppo, ma a volte anche nelle versioni stabile, vengono rilasciate delle immagini indicate come minimal, queste contengono come sempre un ambiente desktop preinstallato, ma le applicazioni preinstallate sono ridotte al minimo e potrebbero mancare i software di produttività la cui installazione viene lasciata all'utente.

3. Edizioni netinstall: Queste edizioni sono nate di recente e non sono molto comuni, hanno al loro interno un software di installazione leggermente ampliato che permette la scelta minuziosa delle applicazioni da preinstallare nel sistema, sono adatte agli utenti più esigenti che desiderano personalizzare la propria installazione.

Scaricare un'immagine ISO.


Le immagini ISO necessarie per installare Manjaro Linux possono essere reperite sul sito ufficiale di Manjaro nella sezione Download. Si raccomanda di scaricare sempre l'ultima versione disponibile sul sito di Manjaro Linux, questo garantisce che tutti gli eventuali problemi presenti nelle versioni precedenti siano risolti, che il sistema sia configurato nel modo corretto e inoltre permette di non avere aggiornamenti molto estesi da eseguire subito dopo l'installazione del sistema.
Leggi anche: Guida a Manjaro Linux: installazione passo a passo tramite Calamares installer grafico.
Dal sito ufficiale di Manjaro è possibile scaricare anche le versioni per sviluppatori, queste sono tendenzialmente più aggiornate delle altre edizioni ma non possono essere considerate stabili e adatte all'utente medio. Possono essere utili se il proprio sistema hardware è particolarmente nuovo e si rifiuta di funzionare con le versioni stabili di Manjaro, ma bisogna essere in grado di capire il funzionamento del sistema oppure chiedere consiglio sul forum ufficiale.

Le immagini, sia per le edizioni ufficiali si per quelle curate dalla comunità, possono essere scaricate tramite download diretto oppure tramite torrent, quest'ultimo metodo viene fortemente consigliato per diversi motivi: garantisce un controllo automatico dell'integrità del file scaricato, garantisce una velocità di download più elevata e stabile, evita il sovraccarico dei server su cui sono ospitate le immagini di Manjaro. Per coloro che hanno problemi di velocità utilizzando il download diretto, e sono impossibilitati ad utilizzare file torrent, possono provare a cambiare il mirror di riferimento su SourceForge (il sito che gestisce il download dei file).

Controllare l'integrità dei file.


I file ISO scaricati possono non essere identici a quelli originali, a causa di errori durante il download oppure a causa di manomissioni da parte di terzi. Non sono mai avvenute manomissioni dei file ISO di Manjaro Linux, ma è sfortunatamente successo a siti di altre distribuzioni Linux e a molti siti di software noti.

Per questo motivo Manjaro garantisce la possibilità di controllare l'integrità dei file, quindi che il contenuto sia identico a quelli originali, tramite hashsum. Nelle stesse pagine da cui è possibile scaricare le immagini di Manjaro è anche possibile ottenere gli hash di tipo md5 e/o sha1, spesso questi hash sono contenuti in file che hanno lo stesso nome dell'immagine ma terminano con il suffisso md5 o sha1.

Questi hash non sono altro che stringhe generate a partire dal contenuto del file, sono pensate per verificare che il file rimanga integro "bit per bit". I due tipi di hash provvisti da Manjaro sono tra i più veloci da calcolare, ma richiedono ugualmente parecchi secondi se non minuti per ogni file; possono essere ritenuti sicuri per questo utilizzo.

Eseguire il controllo su Linux.


Per verificare l'integrità del file ISO scaricato, è necessario per prima cosa aprire il file di controllo precedentemente scaricato; una volta aperto il file di controllo e visualizzato il codice, aprite il terminale e posizionatevi nella cartella in cui è memorizzata la ISO scaricata. Ad esempio, se il vostro file ISO si trova nella cartella predefinita Scaricati, digitate nel terminale il seguente comando
cd ~/Scaricati

Il comando per eseguire il controllo di integrità ha la seguente sintassi:
[sha1sum oppure md5sum] nome_del_file.iso
Ad esempio, il comando seguente utilizzerà sha1 per calcolare l'hash dalla ISO di Manjaro XFCE 0.8.1 a 64 bit
sha1sum  manjaro-xfce-0.8.1-x86_64.iso

Se il codice corrisponde a quello presente nel file di verifica scaricato dal sito di Manjaro, allora il file ISO è integro e corrisponde a quello originale. Se i codici non dovessero essere identici, sarà necessario eliminare l'immagine ISO e procedere a un nuovo download.

Controllare la firma digitale.


Per garantire la massima sicurezza ai propri utenti gli sviluppatori di Manjaro firmano digitalmente le immagini ISO. Questo metodo di garanzia può servire nel malaugurato caso in cui un malintenzionato riesca a sostituire i file ISO e i file di controllo contenenti gli hash accessibili dal sito ufficiale di Manjaro.

Il file contenente la firma digitale è sempre reperibile insieme al corrispondente file ISO e i file degli hash, sul sito di Manjaro, e si riconosce per il suffisso sig. Per controllare la firma (su sistemi Linux) bisogna recarsi nella cartella contenente il file ISO, la cartella predefinita è Scaricati
cd ~/Scaricati

Quindi è necessario scaricare la firma degli sviluppatori di Manjaro:



wget https://gitlab.manjaro.org/packages/core/manjaro-keyring/raw/master/manjaro.gpg
In seguito vanno importate le chiavi contenute nel file GPG appena scaricato
gpg --import manjaro.gpg
Infine è possibile verificare la firma digitale tramite
gpg --verify manjaro-xfce-17.0.1-stable-x86_64.iso.sig