La distribuzione di software Foresight Desktop Linux, che comprende sia programmi liberi che programmi non liberi, ha come scopo dichiarato l'iniziare al mondo GNU/Linux gli utenti provenienti da Microsoft Windows così come gli entusiasti che vogliono lavorare con il software più recente possibile (anche instabile).
Foresight è una distribuzione basata su GNOME, ed in precedenza ha seguito strettamente ogni più recente sviluppo dell'ambiente GNOME. La distribuzione ha importato le più recenti versioni di GNOME il giorno stesso in cui ognuna di queste veniva rilasciata. L'ultima versione rilasciata è la 2.1.0, ed include GNOME 2.24.1 come ambiente desktop. Secondo il website "ken's blog", esistono piani per una versione KDE dalla prossima uscita in poi, un'altra caratteristica di Foresight è quello di essere una distribuzione a rilascio rolling, i pacchetti cioè vengono continuamente aggiornati, senza dover attendere cicli semestrali.
Foresight ha come caratteristica peculiare il sistema di packaging di software Conary. Questo sistema aggiorna soltanto quelli specifici file nei pacchetti che necessitano di essere aggiornati, in contrasto ad altri formati, come il sistema RPM o il formato file Deb, che scaricano dal server dei sorgenti interi pacchetti, spesso inutili, e con la necessità di un lungo tempo di connessione. Importato da GNOME, ora include anche PackageKit, che supporta ancora non totalmente RPM, APT (pacchetti DEB) e Conary
GNOME – The full featured version based on the GNOME desktop environment. It fits on a DVD, and includes the OpenOffice.org office suite
GNOME Lite – fits on a CD, can later be migrated to a standard GNOME Edition
Kids – A version of Foresight suitable for children
Xfce – Foresight developer Mark Trompell maintains a Foresight Linux respin with the lightweight Xfce desktop environment
Mobile – An edition of Foresight Linux tailored for mobile devices
Ambiente grafico e Aspetto
Foresight è un sistema che, come detto, si avvale della ultimissima versione di GNOME e si può affermare che ne sia il testimonial operativo. La versione che equipaggia questa edizione Live di Foresight ò la 2.18.1 e il suo aspetto è come sempre ordinato e bello.
La scrivania mostra uno sfondo in tonalità verde smeraldo con motivi curvilinei molto eleganti. Le icone presenti sulla scrivania sono in tutto 5 (Computer, live's Home, cdrom, Gnome Annual Report.pdf, Trash).
La Taskbar posta in basso è priva dell'icona del cestino e mi sembra una grave mancanza.
Il Dock in alto mostra l'icona di GNOME abbinata ad una delle solite tre voci di menu di questo DE (Applications, Places, System) e l'unica icona presente è quella di Evolution, il gestore di email. Sulla destra del dock ci sono le icone di Beagle Search per la ricerca dei files, di Glipper per le note e manca l'icona di spegnimento.
Sinceramente le mancanze segnalate mi lasciano un po' attonito. GNOME è un software improntato all'usabilità e l'assenza di due icone fondamentali come il cestino e lo spegnimento mi sembra un regresso. Naturalmente il menu principale è organizzatissimo e dotato di applicazioni per usi quanto mai diversificati del computer.
Dotazione Software
Foresight Linux Live è un sistema dotato del Kernel Linux kernel 2.6.20 ed è modicamente ricco, dotato di applicazioni per vari usi, dal multimedia alla grafica, dall'ufficio alla programmazione, dalla gestione di network alle comunicazioni nel web. Si intuisce come la dotazione di software sia dipendente dal tipo di versione del sistema operativo e dato che si tratta di una edizione Live non installabile, i progettisti si sono astenuti dall'inserire il gestore dei pacchetti ed un browser per la navigazione nel web. Comunque vediamo le dotazioni di maggior rilievo rintracciabili nell'ordinato, consueto menu del Desktop Manager.
Accessibility
On Screen keyboard
Orca Screen Reader and Magnifier
Accessories
Tomboy per le note e gli appunti
gDesklets quale gestore delle applets del desktop
Graphics
F-Spot per la visualizzazione delle immagini
The GIMP
Internet
Gaim per la messaggeria istantanea
Liferea per la lettura dei Feed
XChat IRC per chiaccheierare in rete
Office
Abiword come wordprocessor
Evolution come gestore delle email
Gnumeric per i fogli elettronici
Sound & Video
Banshee Music player
Movie Player per la visione di films
System Tools
Avahi SSH / VNC / Zeroconf per la gestione del network
Bluetooth
NVIDIA X server settings per la configurazione di schede grafiche NVIDIA
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Rilasciato il liveDVD speciale di Gentoo per celebrare il decimo anniversario della distribuzione.
La nuova live porta con sè numerose novità tra cui:
Le ultime versioni dei piu popolari desktop environments (KDE 4.3.1, GNOME 2.26.3, Xfce 4.6.1 per nominarne alcuni);
Le versioni piu aggiornate per il kernel (2.6.30), GCC (4.3.2) e GLibc (2.9);
Le ultime versioni degli applicativi per web browsing, mulimedia e per comunicare
La live di Gentoo 10.0 è distribuita in due versioni: una ibrida x86-x86_64 e una esclusivamente x86_64. E’ disponibile infine una FAQ per auitare nel caso emergano problemi nell’installazione. Ultimeriori informazioni sono reperibili nel thread ufficiale dell’annuncio.
Guida rapida all'installazione di Gentoo Linux x86
Questa guida contiene tutti i comandi necessari per completare un'installazione di Gentoo a partire dallo stage3. Per scaricare lo stage3 e gli snapshot di Portage è necessaria una connessione ad Internet.
I nuovi utenti dovrebbero seguire il Manuale in quanto dà una panoramica migliore riguardo al processo d'installazione.
È stato stampato il tempo di esecuzione dopo tutti i comandi che richiedano più di qualche secondo per essere eseguiti. I comandi sono stati cronometrati su un PC con un AMD 2000 (1.66 GHz), 512 MB di RAM e due hard disk SATA collegati a un controller hardware.
Codice 1.1: Specifiche del computer di test
(Le specifiche e i tempi che seguono dovrebbero essere di aiuto per fare una stima di massima del tempo necessario per effettuare un'installazione)
# grep bogo /proc/cpuinfo bogomips : 3337.81
# hdparm -tT /dev/sda /dev/sda: Timing cached reads: 1100 MB in 2.00 seconds = 549.97 MB/sec Timing buffered disk reads: 224 MB in 3.01 seconds = 74.36 MB/sec
Scaricare il CD da uno dei mirror. È possibile trovare le ISO del minimal CD in releases/x86/current-iso/. Il minimal CD è utilizzabile solamente per installazioni via Internet. Questa guida userà il CD minimal.
Premere F2 alla schermata di avvio per visualizzare le opzioni disponibili. Si può scegliere fra gentoo or gentoo-nofb, quest'ultimo disabilita il framebuffer. Se si è avviato dal LiveCD, va utilizzata l'opzione nox per impedire l'avvio dell'ambiente grafico X. Diverse opzioni permettono di abilitare o disabilitare alcune funzionalità. Se tutto procede correttamente, il proprio hardware verrà rilevato e verranno caricati tutti i moduli necessari. Se il kernel non si avvia correttamente o il computer si blocca durante la procedura di avvio, potrebbe essere necessario provare con opzioni differenti. Il modo più sicuro è probabilmente quello di usare l'opzione nodetect e caricare esplicitamente i moduli necessari.
Avvio dal minimal CD
Gentoo Linux Installation LiveCD http://www.gentoo.org Enter to Boot; F1 for kernels F2 for options. boot: gentoo-nofb (oppure in caso di problemi) boot: gentoo-nofb nodetect
Si si è utilizzato l'opzione nodetect, caricare i moduli necessari una volta avviato. Bisogna abilitare il supporto di rete e avere accesso ai dischi. Il comando lspci può aiutare a identificare il proprio hardware.
Caricare i moduli necessari
livecd root # lspci (utilizzare l'output di lspci per identificare i moduli necessari)
(L'esempio seguente va adattato al proprio hardware) livecd root # modprobe 3w-9xxx livecd root # modprobe r8169
Se la rete non è ancora funzionante, si può usare il comando net-setup per configurare la rete. Potrebbe essere necessario usare modprobe per caricare il supporto per la propria scheda di rete prima di procedere alla configurazione. Se si utilizza un collegamento ADSL, si potrà utilizzare pppoe-setup e pppoe-start. Per il supporto a PPTP, modificare /etc/ppp/chap-secrets e /etc/ppp/options.pptp quindi utilizzare pptp .
Per un collegamento wireless, utilizzare iwconfig per impostare i parametri del collegamento, quindi, utilizzare ancora net-setup oppure ifconfig, dhcpcd e/o route manualmente.
Se ci si trova dietro ad un proxy, bisogna impostare il sistema utilizzando export http_proxy, ftp_proxy e RSYNC_PROXY.
Configurazione guidata della rete
livecd root # net-setup eth0
In alternativa si può avviare la rete manualmente. Gli esempi seguenti assegnano l'indirizzo IP 192.168.1.10 al PC e definiscono 192.168.1.1 come router e name server (DNS).
Il CD di installazione permette di far partire un server sshd, aggiungere ulteriori utenti, eseguire irssi (un client per chat a riga di comando) e di navigare usando links.
La funzionalità più interessante è sicuramente sshd. È possibile avviarlo, connettersi da un'altra postazione e fare copia incolla dei comandi da questa guida.
Avvio di sshd
livecd root # time /etc/init.d/sshd start * Generating hostkey ... (sshd genera la chiave e mostra informazioni aggiuntive) * starting sshd ... [ok]
real 0m13.688s user 0m9.420s sys 0m0.090s
A questo punto cambiare la password di root (amministratore) sulla macchina si cui è in esecuzione il LiveCD in modo che da permettere la connessione da un altro computer. Prestare attenzione al fatto che consentire a root di connettersi tramite ssh non è consigliabile in circostanze normali. Se la propria rete locale non è fidata, usare una password lunga e complicata, sarà necessario usarla una volta sola in quanto sparirà al riavvio del sistem
Cambiare la password di root
livecd root # passwd New UNIX password: inserire_la_password Retype new UNIX password: inserire_la_password passwd: password updated successfully
Ora sarà possibile far partire un terminale su un altro PC e connettersi al nuovo sistema, tenendo la guida in un altra finestra e facendo copia e incolla dei comandi.
Connettersi al nuovo sistema da un altro PC
(Va usato l'indirizzo IP del nuovo sistema) $ ssh
root@192.168.1.10Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
The authenticity of host '192.168.1.10 (192.168.1.10)' can't be established.
RSA key fingerprint is 96:e7:2d:12:ac:9c:b0:94:90:9f:40:89:b0:45:26:8f.
Are you sure you want to continue connecting (yes/no)? yes
Warning: Permanently added '192.168.1.10' (RSA) to the list of known hosts.
Utilizzare fdisk o cfdisk per creare lo schema delle partizioni, si dovrà avere, come minimo, una partizione di swap (tipo 82) ed una partizione Linux (tipo 83). L'esempio seguente crea una partizione di /boot, una di swap ed una partizione principale così come sono usate nel resto del manuale. Sostituire sda con il nome del proprio disco. Molti sistemi ignorano la flag di partizione avviabile, ma alcuni lo richiedono. Impostare questa flag sulla propria partizione di boot tramite il comando a di fdisk.
Creazione delle partizioni
livecd ~ # fdisk /dev/sda
(Il resto della guida usa il seguente schema di partizionamento) livecd ~ # fdisk -l /dev/sda
Disk /dev/sda: 599.9 GB, 599978409984 bytes 255 heads, 63 sectors/track, 72943 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Device Boot Start End Blocks Id System /dev/sda1 * 1 12 96358+ 83 Linux /dev/sda2 13 110 787185 82 Linux swap / Solaris /dev/sda3 111 72943 585031072+ 83 Linux
Utilizzare mke2fs, mke2fs -j, mkreiserfs, mkfs.xfs, o mkfs.jfs per creare i filesystem sulle partizioni. Inizializzare la partizione di swap utilizzando mkswap e swap
Creazione dei filesystem e attivazione dello swap
(ext2 è più che sufficiente per la partizione di /boot) livecd ~ # mke2fs /dev/sda1
(Viene usato ext3 sulla partizione principale) livecd ~ # mke2fs -j /dev/sda3
(Creazione e attivazione dello swap) livecd ~ # mkswap /dev/sda2 && swapon /dev/sda2
Montare i filesystem appena creati su /mnt/gentoo. Se necessario creare le directory per gli altri mount point (Es. /mnt/gentoo/boot) e montarli.
Montare i filesystem
livecd ~ # mount /dev/sda3 /mnt/gentoo livecd ~ # mkdir /mnt/gentoo/boot livecd ~ # mount /dev/sda1 /mnt/gentoo/boot livecd ~ # cd /mnt/gentoo
Assicurarsi che la data sia settata correttamente utilizzando date MMGGhhmmAAAA. Utilizzare il tempo UTC (ora di Greenwich, NdT).
Impostare la data e l'ora (UTC)
(controllare l'orologio) livecd gentoo # date Mon Mar 6 00:14:13 UTC 2006
(Impostare data e ora correnti, se necessario) livecd ~ # date 030600162006 (Il formato è MMGGhhmmAAAA) Mon Mar 6 00:16:00 UTC 2006
Ora scaricare un pacchetto di stage da uno dei mirror.
Scaricare un archivio dello stage3
livecd ~ # cd /mnt/gentoo livecd gentoo # links http://www.gentoo.org/main/en/mirrors.xml (Scegliere un mirror, spostarsi nella directory releases/x86/current-stage3/, evidenziare lo stage3 voluto, probabilmente lo stage3 per i686, e premere D per scaricarlo)
(Oppure scaricarlo con wget senza scegliere il mirror più vicino) livecd ~ # cd /mnt/gentoo livecd gentoo # wget ftp://distfiles.gentoo.org/pub/gentoo/releases/x86/current-stage3/stage3-i686-*.tar.bz2
Spostarsi su /mnt/gentoo ed estrarre il pacchetto con tar xjpf .
Estrarre l'archivio dello stage3
livecd gentoo # time tar xjpf stage3*
real 1m14.157s user 1m2.920s sys 0m7.530s
Installare l'ultimo snapshot del Portage. Procedere come per l'archivio stage3: scegliere un mirror vicino dalla lista, scaricare lo snapshot più recente ed estrarlo.
Scaricare lo snapshot di Portage più recente
livecd gentoo # cd /mnt/gentoo/usr livecd usr # links http://www.gentoo.org/main/en/mirrors.xml (Scegliere un mirror, spostarsi nella directory snapshots/, evidenziare portage-latest.tar.bz2 e premere D per scaricarlo)
Impostare il fuso orario corretto su uno di quelli elencati in /usr/share/zoneinfo/.
Impostare il fuso orario
livecd / # ls /usr/share/zoneinfo (Si usa Roma come esempio) livecd / # cp /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome /etc/localtime livecd / # date Wed Mar 8 00:46:05 CET 2006
Impostare il nome della postazione (host) in /etc/conf.d/hostname e in /etc/hosts. Nell'esempio seguente, si usa miamacchina come nome della postazione e da.me come nome di dominio. Si possono modificare i file di configurazione con nano o con i seguenti comandi:
Cambiare i nomi dell'host e il nome di dominio
livecd / # cd /etc livecd etc # echo "127.0.0.1 miamacchina.da.me miamacchina localhost"> hosts livecd etc # sed -i -e 's/HOSTNAME.*/HOSTNAME="miamacchina"/' conf.d/hostname (Usare il nome dell'host scelto e controllare) livecd etc # hostname miamacchina livecd etc # hostname -f miamacchina.da.me
Installare i sorgenti del kernel (di solito gentoo-sources), configurarli, compilarli e copiare il file arch/i386/boot/bzImage in /boot.
Installare i sorgenti del kernel, compilarli e installare il kernel
livecd etc # time emerge gentoo-sources
real 2m51.435s user 0m58.220s sys 0m29.890s livecd etc # cd /usr/src/linux livecd linux # make menuconfig (Configurare il kernel) livecd linux # time make -j2
(Il tempo necessario dipende fortemente dalle opzioni scelte) real 3m51.962s user 3m27.060s sys 0m24.310s
livecd linux # make modules_install livecd linux # cp arch/i386/boot/bzImage /boot/kernel
Modificare il file /etc/fstab e sostituire BOOT, ROOT e SWAP con i nomi reali delle partizioni. E' importante verificare che i filesystem corrispondano alla propria installazione.
Configurare la rete in /etc/conf.d/net. Aggiungere lo script net.eth0 al run level default (predefinito). Se si dispone di più interfacce di rete, creare dei link simbolici a net.eth0 e aggiungerli al run level default. Modificare il file /etc/conf.d/net con nano o tramite i seguenti comandi:
Configurazione della rete
livecd etc # cd conf.d livecd conf.d # echo 'config_eth0=( "192.168.1.10/24" )' >> net livecd conf.d # echo 'routes_eth0=( "default via 192.168.1.1" )' >> net livecd conf.d # rc-update add net.eth0 default (Se il driver della scheda di rete è stato compilato come modulo, aggiungerlo a /etc/modules.autoload.d/kernel-2.6) livecd conf.d # echo r8169 >> /etc/modules.autoload.d/kernel-2.6 (Se si vuole riconnettersi tramite ssh dopo aver riavviato il nuovo sistema:) livecd conf.d # rc-update add sshd default
Nota: Emergere pcmciautils se si usano dispositivi PCMCIA.
Impostare la password di root con passwd.
Impostare la password di root
livecd conf.d # passwd New UNIX password: inserire_la_password Retype new UNIX password: re_inserire_la_password passwd: password updated successfully
Modificare il file /etc/conf.d/clock per impostare il fuso orario definito in precedenza.
Installare un logger di sistema (programma che gestisce i messaggi di sistema, NdT) come syslog-ng e un demone di cron (programma che esegue istruzioni pianificate in precedenza, NdT) come vixie-cron, e aggiungerli al run level default.
Nota: I demoni di cron dipendono da un MTA (mail transport agent, programma usato dal sistema per inviare mail, NdT). mail-mta/ssmtp viene proposto da emerge come dipendenza. Se si vuole usare un MTA più evoluto, converrebbe installarlo adesso. Se si è di fretta, lasciare che venga installato ssmtp e rimuoverlo in seguito, dopo aver installato l'MTA preferito.
Installare un logger di sistema e un demone cron
livecd conf.d # time emerge syslog-ng vixie-cron
real 1m52.699s user 1m1.630s sys 0m35.220s livecd conf.d # rc-update add syslog-ng default livecd conf.d # rc-update add vixie-cron default
Installare gli strumenti di sistema (xfsprogs, reiserfsprogs o jfsutils) e quelli di rete (dhcpcd or ppp), se necessario.
Installare ulteriori strumenti di sistema se richiesto
livecd conf.d # emerge xfsprogs (Se si usa il filesystem XFS) livecd conf.d # emerge jfsutils (Se si usa il filesystem JFS) livecd conf.d # emerge reiserfsprogs (Se si usa il filesystem Reiser) livecd conf.d # emerge dhcpcd (Se si ha bisogno di un client DHCP) livecd conf.d # emerge ppp (Se si usa una connessione ADSL PPPoE)
Nota: Il tempo totale trascorso fra la comparsa del prompt di avvio sul minimal CD e la comparsa del prompt di login dopo il riavvio è stato di 00:42:31 sulla macchina di test. Meno di un'ora! Si noti che questo tempo include quello necessario a scaricare i pacchetti dello stage3, dello snapshot Portage e diversi altri pacchetti e il tempo speso per configurare il kernel.
Fare il login come root, quindi aggiungere uno o più utenti per l'uso quotidiano con useradd.
Collegarsi al nuovo sistema da un altro PC
(Ripulire il file known_hosts in quanto il nuovo sistema ha generato una nuova e definitiva hostkey) $ nano -w ~/.ssh/known_hosts (Cercare la linea con l'indirizzo IP del nuovo PC, cancellarla, quindi salvare il file e uscire da nano)
(Usare l'indirizzo IP del nuovo sistema) $ ssh root@192.168.1.10Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
The authenticity of host '192.168.1.10 (192.168.1.10)' can't be established. RSA key fingerprint is 96:e7:2d:12:ac:9c:b0:94:90:9f:40:89:b0:45:26:8f. Are you sure you want to continue connecting (yes/no)? yes Warning: Permanently added '192.168.1.10' (RSA) to the list of known hosts. Password: inserire_la_password
Aggiungere un nuovo utente
miamacchina ~ # adduser -g users -G lp,wheel,audio,cdrom,portage,cron -m giovanni miamacchina ~ # passwd giovanni New UNIX password: inserire_la_password_di_giovanni Retype new UNIX password: reinserire_la_password_di_giovanni passwd: password updated successfully
Cominciare scegliendo i mirror più vicini o definendo le variabili SYNC e GENTOO_MIRRORS in /etc/make.conf o usando mirrorselect. A questo punto si può impostare il numero di processi di compilazione contemporanei.
Usare mirrorselect e usare MAKEOPTS
miamacchina ~ # emerge mirrorselect miamacchina ~ # mirrorselect -i -o >> /etc/make.conf miamacchina ~ # mirrorselect -i -r -o >> /etc/make.conf (Solitamente un buon valore è il numero di processori più uno) miamacchina ~ # echo 'MAKEOPTS="-j2"' >> /etc/make.conf
Ora è opportuno abilitare e/o disabilitare alcune flag USE. Usare emerge -vpe world per avere la lista di tutti i pacchetti installati e le loro USE flag abilitate e/o disabilitate. Modificare /etc/make.conf o usare il seguente comando per definire la variabile USE:
Visualizzare le flag USE in uso e abilitarne o disabilitarne alcune
miamacchina ~ # emerge -vpe world (Portage mostra i pacchetti e le loro USE flag, come esempio, disabilitiamo ipv6 e fortran, e abilitiamo unicode) miamacchina ~ # echo 'USE="nptl nptlonly -ipv6 -fortran unicode"' >> /etc/make.conf
Le versioni più recenti di glibc usano /etc/locale.gen per definire le impostazioni dei locale.
Per ultimo, ma non meno importante, si può voler modificare la variabile CFLAGS nel file /etc/make.conf per ottimizzare il codice alle proprie necessità. Notare che l'uso di una lunga lista di opzioni è raramente necessario e può portare a rendere il sistema non funzionante. Si raccomanda di specificare il tipo di processore con l'opzione march e attenersi a -O2 -pipe.
Si potrebbe voler anche provare a usare ~x86. Lo si dovrebbe fare solo se si è in grado di gestire ebuild o pacchetti malfunzionanti. Se si preferisce avere un sistema stabile, non utilizzare la variabile ACCEPT_KEYWORDS. È una buona idea usare anche FEATURES="ccache".
Ultime modifiche a make.conf
miamacchina etc # nano -w make.conf (Impostare -march corrispondente al proprio processore in CFLAGS) CFLAGS="-O2 -march=athlon-xp -pipe" (Aggiungere la linea seguente) FEATURES="ccache" (Aggiungere la linea seguente solo se si sa cosa si sta facendo) ACCEPT_KEYWORDS="~x86"
Si potrebbe voler ricompilare l'intero sistema due volte per implementare completamente gli ultimi cambiamenti alla configurazione. Ciò richiederebbe molto tempo per essere completato e porterebbe vantaggi in velocità minimi. Si raccomanda di lasciare che il sistema si ottimizzi gradualmente man mano che nuove versioni dei pacchetti vengono rilasciati. D'altra parte, la ricompilazione completa aiuta a mantenere la coerenza interna del sistema. Consultare Guida all'aggiornamento di GCC per Gentoo Linux per informazioni sui benefici ottenibili con la ricompilazione completa di system e world.
Ricompilare solo i pacchetti che sono già stati aggiornati dal rilascio o che sono influenzati da nuove flag USE richiederà abbastanza tempo. Si può voler anche rimuovere i pacchetti che bloccano l'aggiornamento. Cercare "[blocks B ]" nell'output emerge -vpuD --newuse world e usare emerge -C per rimuoverli.
(Notare che il passaggio a ~x86 causa l'aggiornamento di molti pacchetti) miamacchina etc # emerge -vpuD --newuse world (Esaminare con cura la lista dei pacchetti e le loro USE flag, rimuovere i pacchetti che ne bloccano altri se ce ne sono, e far partire il lungo processo) miamacchina etc # time emerge -vuD --newuse world (Sono stati (ri)compilati 79 pacchetti)
(Aggiornare i file di configurazione, assicurandoci di non permettere a dispatch-conf di modificare file di configurazione che si sono modificati) miamacchina etc # dispatch-conf
(Se si è aggiornato perl, è meglio eseguire perl-cleaner) miamacchina etc # time perl-cleaner all real 1m6.495s user 0m42.699s sys 0m10.641s
(In caso di aggiornamenti importanti a python, è meglio eseguire python-updater) miamacchina etc # python-updater
A seconda di cosa si vuole fare con il nuovo sistema Gentoo, probabilmente si vorranno installare applicazioni per un server o per un sistema desktop. A titolo di esempio, i comandi emerge gnome e emerge kde sono stati cronometrati nel sistema ~x86 installati come descritto. Entrambi sono stati installati a partire dallo stesso punto.
Si consiglia di consultare la lista della documentazione per scoprire come installare e configurare le applicazioni di propria scelta.
Importante: Il seguente è solo un esempio. In nessun modo va considerato come una raccomandazione.
Emerge di GNOME
miamacchina etc # emerge -vp gnome (Esaminare la lista dei pacchetti e le loro flag USE, quindi modificare make.conf se richiesto) miamacchina etc # nano -w /etc/make.conf (Sono state definite le flag USE seguenti) USE="nptl nptlonly -ipv6 -fortran unicode svg hal dbus \ -kde -qt3 -qt4 -arts -eds -esd gnome gstreamer gtk firefox"
miamacchina etc # time emerge gnome (326 pacchetti sono stati installati)
real 520m44.532s user 339m21.144s sys 146m22.337s
Emerge di KDE
miamacchina etc # emerge -vp kde-meta (Esaminare la lista dei pacchetti e le loro flag USE, quindi modificare make.conf se richiesto) miamacchina etc # nano -w /etc/make.conf Sono state definite ls USE flag seguenti) USE="nptl nptlonly -ipv6 -fortran unicode svg hal dbus \ kde qt3 qt4 -arts -eds -esd -gnome -gstreamer -gtk -firefox"
miamacchina etc # time emerge kde-meta (391 pacchetti sono stati installati)
real 1171m25.318s user 851m26.393s sys 281m45.629s
Finnix è una distribuzione Linux, basata su Debian, dalle dimensioni ridotte (meno di 150 MB). Rivolta agli amministratori di sistema, può rivelarsi utile per operazioni riguardanti partizioni, boot record, installazione di altri sistemi operativi e così via.
La nuova versione (91.0) presenta alcune novità, tra cui il kernel 2.6.24, il riconoscimento automatico di processori 32-bit/64-bit (solo su x86) e la possibilità di configurazione di stack RAID/LUKS/LVM.
Finnix è disponibile per piattaforme x86-64/AMD64, PowerPC, UML e Xen ed è distribuita come LiveCD.
Ultima versione rilasciata: Finnix 93.0
Fra le novità di questa release, troviamo: il kernel aggiornato alla versione 2.6.24-4, che risolve la nota vulnerabilità legata a splice(), l’update di Memtest86+ (2.01), dei fix riguardanti sia il software RAID detection che finnix-thumbdrive (con supporto a drive superiori a 1GB) e l’inserimento di Smart Boot Manager nel menu di avvio (per x86).
Finnix 91.1 è utilizzabile su architetture x86/AMD64, PowerPC e macchine virtuali UML e Xen.
Screenshots
Finnix 86.0 boot screen
Finnix 86.0 bootup
Finnix 86.0 debug bootup
One of the earliest (bootable) builds of Finnix for the PowerPC
Una distribuzione Linux, detta anche distro, è una distribuzione software che include un kernel Linux e un insieme variabile di altri strumenti e applicazioni software, siano esse freeware, open source o commerciali.
Queste distribuzioni includono anche strumenti software che guidano l'utente nel processo di installazione del sistema.
Recentemente hanno cominciato a diffondersi anche distribuzioni cosiddette live, che non richiedono installazione, e il cui bootstrap può avvenire direttamente da un supporto come CD, DVD o anche pen drive.
Società come Red Hat, Novell (per SUSE), Mandriva e Canonical Ltd (per Ubuntu), e progetti di comunità come Debian, Slackware e Gentoo, assemblano e testano le varie componenti software rilasciando distribuzioni personalizzate e variegate, per la maggior parte gratuite. Ci sono in questo momento più di 300 progetti di distribuzioni Linux in attivo sviluppo, revisione e miglioramento che si differenziano per scelte progettuali, come i vari software di mantenimento del sistema per l'installazione, la rimozione e la configurazione del software.
Bambi.
(ftp only) a distribution that is based on RedHat and additionally includes Kerberos, IPv6, MobileIP and native support for WaveLAN cards
* BearOps Desktop Linux OS BearOps Desktop Linux OS is bundled with office suite software, web browsers, games and entertainment, other applications and utilities for maximum productivity.
* BeFree A desktop operating system with a lightweight and object oriented GUI that doesn't rely on X11.
* Bernhard's Bootable Linux CD BBLCD is the acronym for Bernhard's Bootable Linux CD. BBLCD is a toolkit for building your own bootable Linux CD from your favorite (and possibly customized) distribution.
BinToo GNU/Linux
BinToo GNU/Linux come fa intuire il nome, è una distribuzione GNU/Linux basata su Gentoo già compilata ed ottimizzata per architettura i686.
BinToo include oltre 2400 programmi ed è dotata di un installer che rende più semplice ed intuitivo il processo di installazione. Questa distribuzione mette inoltre a disposizione dei suoi utenti un pannello di controllo per l'amministrazione del sistema.
Un po’ di tempo fa, esisteva una teoria che a molti sembrò fin da subito quanto meno azzardata: una distribuzione Linux per ogni campo specifico di studio. I numerosi tentativi di realizzare distribuzioni, ognuna diversa in qualche caratteristica, ha portato con sé l'idea e la consapevolezza di poter creare un sistema Linux ad hoc, contenente cioè i soli programmi destinati ad uno scopo preciso.
E allora ecco l'ennesimo tentativo: si chiama Bio-Linux, una distro basata su Debian equipaggiata col miglior software per la bioinformatica. Il progetto, ideato, finanziato e realizzato al NERC, ha inizio nel 2002: l'idea era quella di costruire un sistema di pacchetti pronto per i computer del laboratorio, privo di software inutili, che potessero appesantire la distribuzione. er cluster.
BioBrew distro Linux sviluppata per biologi e bioinformatici.
BioBrew Linux è una distro open source basata su software NPACI Rocks e sviluppata per biologi e bioinformatici.
Accanto all'usabilità ed alla forza di Red Hat Linux, BioBrew Linux include software conosciuto come MPICH, LAM-MPI, PVM, Modules, PVFS, Myrinet GM, Sun Grid Engine, gcc, Ganglia, and Globus, NCBI toolkit, BLAST, mpiBLAST, HMMER, ClustalW, GROMACS, PHYLIP, WISE, FASTA, ed EMBOSS.
Lavora sia su notebook che su vasti e potenti assemblati.
Black Cat Linux è stato scritto da due membri del Donbass LUG (Russia).
Questa distribuzione è stata progettata per funzionare sia come un server Internet o una workstation o anche di un sistema multimediale domestico.
viene fornito con pacchetti software diversi, come GNOME, KDE, e Netscape Communicator. È incluso anche il supporto per i font TrueType Crillic per l'uso del sistema ed anche per applicazioni come StarOffice.
Black Cat Linux 6,02 è basato su un kernel 2.2.11, e include tutte le correzioni per la sicurezza Redhat fino ad oggi. Questa è la prima versione su CD-ROM.
* BLAG Linux And GNU BLAG Linux And GNU is a Linux distribution that has a suite of graphics, Internet, audio, video, office, and peer-to-peer file sharing applications. BLAG is based on Red Hat 9, and has been reduced to one CD.
* Bluewall GNU/Linux Bluewall is a GNU/Linux distribution based on Debian SID and pkgsrc. It aims to create a complete pkgsrc-based GNU/Linux distribution.
* Bluewhite64 Linux Bluewhite64 Linux is an unofficial port of Slackware Linux to the AMD64/EM64T architectures. It runs on 64-bit AMD Athlon, Opteron, Sempron, and Intel EM64T (Intel Extended Memory 64 Technology) based servers and computers. The goal of this port is to mimic the user experience of the Intel x86 distribution at its best. This port includes the same software and configuration scripts found in slackware-current tree.
BU Linux distribuzione basata su Fedora specificamente ritagliata per l'ambiente della Boston University.
Boston University Linux (o BU Linux) è una distribuzione basata su Fedora specificamente ritagliata per l'ambiente della Boston University. Tra i più importanti miglioramenti c'è la installazione network, l'autenticazione Kerberos, aggiornamenti automatici della sicurezza, un front-end per la gestione dei pacchetti apt-get, OpenAFS file system e applicazioni software extra.
Buffalo Linux, una distro targata Slackware davvero speciale.
BuffaloLinux è una distribuzione basata su Slackware.
Il window manager predefinito è IceWM, ma BlackBox, FluxBox, XFCE4, e anche WindowMaker vengono pre-installati.
Integrata di entrambe le versioni di GNOME e KDE sono disponibili sul Buffalo-Extra CD. Include anche Mustang piccola workstation client.
Mustang è disponibile in due formati: Mustang Linux MiniCD Mustang Flash Drive
Almeno un drive flash USB da 1GB è necessario come unità di destinazione. La versione flash drive è dotato di Firefox, Thunderbird, Gimp, e Wine (con Internet Explorer 6) pre-installato.