domenica 28 febbraio 2010

NetSecL una distribuzioni con licenza libera destinata a scopi di sicurezza delle reti.

La sicurezza sta diventando un fattore fondamentale per ogni organizzazione, che voglia sfruttare Internet.

Qualunque tipo di attività che implica l'uso della Rete necessita dei dovuti accorgimenti e di politiche ben precise in merito all'uso e consumo dei servizi di rete.

Servono quindi procedure ottimizzate e tool amministrati adeguati, tra i quali particolare successo hanno riscosso le distribuzioni con licenza libera destinate a scopi di sicurezza delle reti.

E' il caso di NetSecL, un progetto di Yuriy Stanchev, giunto ormai alla versione 3.0.

NetSecL è una derivata di Slackware, potenziata con moltissimi tool orientati alla sicurezza.

Il suo sviluppatore ha conferito a NetSecL massima flessibilità, così da renderlo adeguato a compiti difensivi e a compiti offensivi. Praticamente NetSecL si presta benissimo a condurre severi test di una intera rete grazie al fatto che l'utente trova già pronti i migliori tool di stressing e attacking. I vari rapporti che ne risultano saranno poi preziosi per organizzare le difese di una rete. E' altresì possibile utilizzare NetSecL allo scopo di implementare un efficace firewall o un centro di monitoring di una intera infrastruttura.

All'interno del parco software di NetSecL troveremo titoli importanti quali Kismet (un completissimo software di controllo per reti wireless), Ettercap (un evolutissimo sniffer di rete), Nessus (uno scanner potentissimo) e molti altri; fra tutti poniamo maggiore attenzione su due prodotti.

Il primo è Metasploit: essenzialmente è un framework per lo sviluppo di exploit, destinato ad ambienti di test; è uno degli strumenti di diagnostica più apprezzati. Per redigere statistiche approfondite e condurre test rigidi sulla propria rete conviene studiare con serietà questo strumento.

Di fondamentale importanza è il pacchetto grsecurity, il quale fornisce una serie di patch per il kernel Linux, che ne permette un migliore ed efficace potenziamento in fatto di sicurezza; permette inoltre di eseguire accurati controlli su numerosi aspetti del nostro sistema, quali il registro delle attività degli utenti e la storia di esecuzione dei job nello stack. La configurazione di tutto può essere fatta dal menu di configurazione del kernel. Questo lavoro richiede però una esperienza non banale dell'architettura Linux.

Il progetto NetSecL è in continua evoluzione e potete seguire tutti gli sviluppi sul sito ufficiale.

Aggiornamenti:

NetSecL Yuri Stanchev has announced the release of NetSecL 3.0, a security-enhanced Linux distribution. Unlike the previous versions which were based on Slackware Linux, this one openSUSE Studio as its build tool: "It was time for a change and we at NetSecL realized that the new version of NetSecL 3.0 is a live DVD and installation based on openSUSE. Once installed you can fully enjoy the features of grsecurity hardened kernel and penetration tools or if you like to do some penetration testing you can directly run all tools from the live DVD. NetSecL firewall is included and most of the penetration tools are ported to the new platform. Also we'd like to mention that we've got many other programs up and running with grsecurity enabled, which is great success especially when it comes to programs like WINE, OpenOffice.org, Vuze, QEMU and many gnome applications."

See the
release announcement and release notes (PDF) for further information.

Download: netsecl_3.0.iso (1,228MB, MD5).


Ultime releases:

• 2010-08-23: Distribution Release: NetSecL 3.0
• 2010-02-28: Distribution Release: NetSecL 2.6
• 2009-05-20: Distribution Release: NetSecL 2.4
• 2008-10-01: Distribution Release: NetSecL 2.3
• 2008-02-19: Distribution Release: NetSecL 2.2
• 2007-07-17: Distribution Release: NetSecL 2.1



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venerdì 19 febbraio 2010

Linux From Scratch: come costruire un sistema Linux a partire dai codici sorgente.

Linux From Scratch (LFS, letteralmente dall'inglese Linux da zero) è un libro scritto da Gerard Beekmans, Matthew Burgess ed altri. Nel libro sono fornite istruzioni su come costruire un sistema Linux a partire dai codici sorgente.

La storia di LFS inizia nel 1998, quando Gerard Beekmans, non soddisfatto di altre distribuzioni, decide di creare il suo sistema ideale personale che si adatti alle sue esigenze, e scrive i suoi progressi in un pezzo di carta. In breve tempo, il libro riscuote successo, ed attorno ad esso si sviluppa un progetto, con lo scopo di educare l'utente a costruire nel modo più pulito possibile un nuovo Sistema Operativo. Il libro è disponibile gratuitamente dal sito di Linux From Scratch, la cui versione corrente è la 6.5. Per mantenere LFS piccolo e conservare il suo scopo, è stato creato un altro libro, Beyond Linux From Scratch, che presenta le istruzioni su come proseguire lo sviluppo del sistema di base creato con LFS.

Linux From Scratch consiste in un modo per installare un sistema Linux funzionante attraverso la costruzione manuale e configurazione di tutti i suoi componenti. Tale processo è molto più laborioso rispetto all'installazione di una distribuzione pre-costruita. L'idea di base è che installare i singoli pacchetti uno per uno porterà ad una comprensione dei meccanismi interni di un sistema Linux funzionante. Inoltre, ovviamente, compilare tutto il software specificamente per la piattaforma ed architettura su cui verrà eseguito tende a far risultare i programmi più leggeri e veloci. Infine, è più facile personalizzare i pacchetti installati quando ognuno di essi è stato installato manualmente - "La tua distro, le tue regole".

Per costruire LFS, il costruttore necessita di una partizione vuota e un filesystem Linux funzionante. Per prima cosa bisogna compilare una toolchain che consiste in strumenti (tools) come gcc, glibc e Perl, usati per compilare LFS. Poi la cartella radice deve essere cambiata (chroot) a quella cassetta degli attrezzi per far partire la costruzione del sistema finale. Uno dei primi pacchetti da compilare è glibc; dopo di che il linker della cassetta degli attrezzi deve essere impostato per linkare glibc appena costruito, così che tutti gli altri pacchetti che verranno costruiti per il sistema finale saranno linkati a quest'ultimo. Non appena le versioni finali dei pacchetti sono installate, queste devono essere quelle utilizzate da bash, piuttosto che quelle temporanee nella cassetta degli attrezzi. Questo si realizza vuotando la tabella hash di bash ed impostando la cartella dei binari della cassetta degli attrezzi per ultima nella variabile di ambiente path del nuovo ambiente.

Novità dall'ultimo rilascio.

Di seguito c'è un elenco di pacchetti aggiornati dalla precedente versione:

Aggiornato a:

* Automake 1.9.6
* Bash 3.1
* Binutils 2.16.1
* Bison 2.2
* Coreutils 5.96
* E2fsprogs 1.39
* File 4.17
* Findutils 4.2.27
* Flex 2.5.33
* Gawk 3.1.5
* GCC 4.0.3
* Gettext 0.14.5
* Glibc 2.3.6
* GRUB 0.97
* IANA-Etc 2.10
* IPRoute2 2.6.16-060323
* Less 394
* LFS-Bootscripts 6.2
* Libtool 1.5.22
* Linux 2.6.16.27
* Linux-Libc-Headers 2.6.12.0
* M4 1.4.4
* Man-pages 2.34
* Ncurses 5.5
* Perl 5.8.8
* Procps 3.2.6
* Psmisc 22.2


Readline 5.1
* Sed 4.1.5
* Shadow 4.0.15
* TCL 8.4.13
* Udev 096
* Vim 7.0
* Zlib 1.2.3

Versione abbassata a:

* Groff 1.18.1.1

Aggiunti:

* bash-3.1-fixes-8.patch
* Berkeley DB-4.4.20
* bzip2-1.0.3-bzgrep_security-1.patch
* bzip2-1.0.3-install_docs-1.patch
* db-4.4.20-fixes-1.patch
* gawk-3.1.5-segfault_fix-1.patch
* gcc-4.0.3-specs-1.patch
* glibc-2.3.6-inotify-1.patch
* glibc-2.3.6-linux_types-1.patch
* groff-1.18.1.1-debian_fixes-1.patch
* inetutils-1.4.2-gcc4_fixes-3.patch
* kbd-1.12-gcc4_fixes-1.patch
* linux-libc-headers-2.6.12.0-inotify-3.patch
* MAN-DB-2.4.3
* mktemp-1.5-add_tempfile-3.patch
* module-init-tools-3.2.2-modprobe-1.patch
* perl-5.8.8-libc-2.patch
* readline-5.1-fixes-3.patch
* tar-1.15.1-gcc4_fix_tests-1.patch
* texinfo-4.8-tempfile_fix-2.patch
* udev-config-6.2
* vim-7.0-fixes-7.patch
* vim-7.0-mandir-1.patch
* vim-7.0-spellfile-1.patch

Rimossi:

* flex-2.5.31-debian_fixes-3.patch
* gcc-3.4.3-linkonce-1.patch
* gcc-3.4.3-no_fixincludes-1.patch
* gcc-3.4.3-specs-2.patch
* glibc-2.3.4-fix_test-1.patch
* hotplug-2004-09-23
* inetutils-1.4.2-kernel_headers-1.patch
* iproute2-2.6.11-050330-remove_db-1.patch
* Man-1.6b
* mktemp-1.5-add_tempfile-2.patch
* perl-5.8.6-libc-1.patch
* udev-config-4.rules
* vim-6.3-security_fix-1.patch
* zlib-1.2.2-security_fix-1.patch

fonte: Wikipedia & Pluto


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mercoledì 17 febbraio 2010

NetBSD, sistema operativo derivato da BSD UNIX altamente portabile, gratuito e disponibile per molte piattaforme, rilascia la nuova versione 5.02

NetBSD è un sistema operativo Unix-like derivato da BSD UNIX altamente portabile, gratuito, disponibile per molte piattaforme, dai server alpha a 64 bit fino ai dispositivi palmari.

Il suo design pulito e le sue caratteristiche avanzate lo rendono idoneo a ambiti sia produttivi sia di ricerca.

È completamente disponibile in forma sorgente ed ha una ricca dotazione di applicazioni.

L'annuncio ufficiale:

The NetBSD Project is pleased to announce that version 5.0.2 of the NetBSD operating system is now available. NetBSD 5.0.2 is the second critical/security update of the NetBSD 5.0 release branch. It represents a selected subset of fixes deemed critical for security or stability reasons.


Please note that all fixes in critical/security updates (i.e., NetBSD 5.0.1, 5.0.2, etc.) are cumulative, so the latest update contains all such fixes since the corresponding minor release. These fixes will also appear in future minor releases (i.e., NetBSD 5.1, 5.2, etc.), together with other less-critical fixes and feature enhancements.

Your generous donations during the 2007 fund drive allowed us to
sponsor much of NetBSD 5.0's development in the areas of SMP
performance and scalability. See below to find out how you can help us repeat this success.

Complete source and binaries for NetBSD 5.0.2 are available for download
at many sites around the world. A list of download sites providing FTP, HTTP,
AnonCVS, SUP, and other services may be found at http://www.NetBSD.org/mirrors/.

We encourage users who wish to install via ISO images to download via BitTorrent by using the torrent files supplied in the ISO image area.
A list of hashes for the NetBSD 5.0.2 distribution has been signed with
the well-connected PGP key for the NetBSD Security Officer:
http://ftp.NetBSD.org/pub/NetBSD/security/hashes/NetBSD-5.0.2_hashes.asc

La prima versione di NetBSD (0.8) risale all'agosto del 1993 e deriva dal sistema operativo 4.3BSD NET/2, una versione di Unix sviluppata all'Università della California di Berkeley BSD (Berkeley Software Distribution) e dal sistema 386BSD, il primo port per sistemi Intel 386. In seguito sono state integrate le modifiche provenienti dal sistema 4.4BSD Lite, l'ultima distribuzione ufficiale del gruppo di sviluppatori di Berkeley prima dello scioglimento.

Il ramo BSD di Unix ha avuto una grande importanza nella storia di questo sistema operativo, al quale ha contribuito con svariate innovazioni che oggi fanno parte di tutti i sistemi Unix (l'editor vi, la C shell, il job control, il Berkeley fast file system, l'integrazione del TCP/IP, tanto per menzionarne alcune). Questa tradizione di sviluppo e di ricerca sopravvive oggi nei sistemi BSD (sia gratuiti sia commerciali) e, in particolare, in NetBSD.

Secondo quanto compare sul sito di NetBSD, i suoi destinatari sono i professionisti, gli appassionati e i ricercatori che vogliono un sistema stabile che privilegi la qualità. Ma anche chi vuole imparare a usare Unix troverà in NetBSD la piattaforma ideale, soprattutto per la sua aderenza agli standard (uno degli scopi del progetto) e, infine, chi ha bisogno di una piattaforma Unix disponibile su una grande varietà di macchine, non può trovare migliore alleato di NetBSD.

Un'altra caratteristica interessante di NetBSD è la possibilità di riutilizzare sistemi hardware considerati obsoleti per la maggior parte dei sistemi operativi: questo ne fa un'ottima piattaforma per apprendere Unix. Come dire "non c'è bisogno di comprare nuovo hardware per avere la vostra versione di Unix in funzione: potete tranquillamente riutilizzare il vecchio MacIIcx che avete in soffitta".

Caratteristiche di NetBSD.

NetBSD funziona su una vasta gamma di piattaforme hardware ed è molto portabile. Con NetBSD viene fornito il codice sorgente dell'intero sistema operativo per tutte le piattaforme supportate. Senza dilungarsi in eccessivi dettagli, per i quali si rimanda senz'altro al sito ufficiale del progetto NetBSD, le caratteristiche fondamentali di questo sistema operativo sono le seguenti

* Estrema portabilità (oltre 50 piattaforme supportate)
* Qualità e correttezza del codice
* Aderenza agli standard
* Ricerca e innovazione

Le caratteristiche appena menzionate portano dei vantaggi anche indiretti. Per esempio, chi lavora su una piattaforma sola potrebbe non essere interessato alla portabilità; in realtà, però, la portabilità è strettamente legata alla qualità del codice: non sarebbe possibile supportare tutte queste piattaforme se il codice non fosse ben scritto e ben organizzato. L'attenzione verso l'aspetto architetturale e qualitativo del sistema viene ripagata con le grandi potenzialità del suo codice e la qualità dei suoi driver e quindi interessa tutti gli utenti.

Una delle caratteristiche del sistema è quella di non accontentarsi di implementazioni parziali: "se deve essere fatto, deve essere fatto bene"; il panorama informatico già tristemente abbonda di esempi di programmi e sistemi operativi ipersviluppati e pieni di errori che collassano sotto il proprio stesso peso.


Screenshots.







fonti: Wikipedia & NetBSD
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domenica 7 febbraio 2010

Linux per vecchi computer

Con il progresso tecnologico che procede senza arrestarsi, le potenzialità offerte dai computer aumentano costantemente.

Nonostante ciò sono ancora molto diffusi computer datati, forniti magari di pochi MB di memoria RAM, dischi fissi che non superano i 10 GB, e processori che non offrono le stesse potenzialità dei modelli più recenti.

In questo articolo vedremo quali sono alcune delle più complete soluzioni per mettere a punto un computer funzionale utilizzando hardware vecchio anche di diversi anni, sfruttando le poche risorse a disposizione.

Absolute Linux

La prima distribuzione GNU/Linux che trattiamo è Absolute Linux: si tratta di una distro derivata dalla celeberrima Slackware, destinata a processori i686 e simili, ed orientata ad un utilizzo nel settore desktop. È piuttosto leggera, ed offre un ottimo livello di compatibilità con la distribuzione da cui deriva: in questo modo è possibile utilizzare pacchetti per Slackware anche con Absolute Linux. Nonostante sia molto leggera e funzionale, presenta tutte le caratteristiche più importanti delle altre principali distro Linux, motivo per cui rappresenta una valida soluzione anche con macchine più recenti. L'elenco dei pacchetti inclusi, infatti, risulta piuttosto corposo, e questi ultimi sono costantemente aggiornati dal team di sviluppo di Absolute Linux.

L'ultima versione disponibile, la 13.0.1, è stata rilasciata verso la metà del mese di Settembre, ed ha introdotto la correzione di numerosi bug che affliggevano la distribuzione. L'immagine ISO pesa circa 700 MB, e l'installazione risulta piuttosto rapida; per semplificare tale processo è disponibile anche una guida dettagliata che segue l'utente passo dopo passo nell'installazione della distribuzione. Tra le caratteristiche più interessanti di Absolute Linux, inoltre, troviamo un pannello di controllo ben realizzato e che offre la possibilità di gestire comodamente tramite un'interfaccia grafica la maggior parte degli aspetti del sistema operativo.

Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina


Fluxbuntu

L'elenco delle distribuzioni derivate da Ubuntu sembra ormai senza fine, e ce n'è davvero per tutti i gusti: Fluxbuntu, ad esempio, è una versione notevolmente alleggerita della celebre distribuzione Linux per esseri umani, grazie soprattutto alla sostituzione dell'ambiente desktop GNOME, certamente non il massimo per risparmiare risorse sulla propria macchina, a favore di Fluxbox, molto più leggero e meno bisognoso di risorse. Per il suo funzionamento, infatti, Fluxbuntu necessita di soli 96 MB di memoria RAM per la modalità Live CD e 128 MB per la versione tradizionale, supportati da un processore con frequenza almeno pari a 1000 MHz. Insieme al sistema operativo vengono forniti alcuni dei principali software per svolgere tutte le più comuni attività, dalla realizzazione e modifica di testi, alla navigazione in Internet, dalla riproduzione di file multimediali alla comunicazione tramite la rete.

Nonostante Ubuntu sia giunta ormai alla versione 9.04 e si appresta ad un nuovo rilascio, gli sviluppatori Fluxbuntu sono fermi alla versione 7.10, ancora allo stadio di Release Candidate, anche se esistono rami di sviluppo della versione 8.10 e 9.04 ancora in piena fase di test e sconsigliati per un utilizzo quotidiano.

Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina


PapugLinux

PapugLinux è una distribuzione in formato Live CD, dal peso di soli 200 MB, utilizzabile anche tramite una penna USB per ottenere un sistema operativo sempre utilizzabile con la possibilità di salvare file ed impostazioni personali.

Le applicazioni distribuite insieme a PapugLinux sono diverse: il kernel alla base del sistema operativo è in versione 2.6, e il server grafico X.Org fa la sua comparsa con l'edizione 7.2. Per la navigazione in Internet è disponibile Mozilla Firefox 3.0.5, per la gestione dei CD/DVD c'è Graveman, mentre per comunicare tramite Internet e realizzare documenti di testo sono disponibili rispettivamente Pidgin e AbiWord.

Il gestore delle finestre utilizzato è Fluxbox, che come già visto per Fluxbuntu offre ottime prestazioni e funzionalità degne di nota. La lista dei pacchetti inclusi non si ferma qui: l'elenco è ancora molto vasto, e sono disponibili applicazioni per tutte le esigenze, rendendo dunque PapugLinux un'ottima distribuzione.

Alla sua base, inoltre, vi è l'affidabilità di Gentoo, da cui deriva.

Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina


Toutou Linux

Toutou Linux è una distribuzione basata su Puppy Linux, altra distro Linux estremamente leggera e versatile, di cui eredita la semplicità e la rapidità di esecuzione, aggiungendoci un tocco di usabilità per gli utenti Linux meno esperti, risultando dunque una delle soluzioni con il più ampio ventaglio di possibili utenti.

Il progetto è nato in Francia, ed in fatti l'intero sistema operativo è disponibile esclusivamente in lingua francese: per chi non ha problemi con tale lingua, Toutou Linux può essere un ottimo modo per ridare vita al proprio hardware inutilizzato, in quanto riesce a sfruttare a pieno anche ambienti operativi con pochissime risorse.

Anche in questo caso il parco software con cui è rilasciata Toutou Linux è sufficientemente ampio da poter soddisfare le esigenze di tutti, ed inoltre i pacchetti risultano essere aggiornati con regolare frequenza.

Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina

U-lite

Chiudiamo questa carrellata sulle distribuzioni più leggere per rimettere in vita hardware vecchio con U-lite, precedentemente nota come Ubuntulite: come è possibile intuire sin da subito, U-lite è una distribuzione basata su Ubuntu, da cui si differenzia per l'ambiente desktop LXDE, molto simile al tradizionale GNOME ma più leggero.

Lo scopo di questa distribuzione è quello di poter ottenere tutti i vantaggi di una distribuzione importante come Ubuntu anche con macchine non particolarmente veloci, e bisogna sottolineare come riesca egregiamente nel suo compito. I repository utilizzati per l'installazione dei pacchetti sono quelli classici di Ubuntu, con l'aggiunta di alcuni appositi di U-lite che contengono alcune patch e aggiornamenti.

Se da un lato sono state lasciate applicazioni come Firefox e Thunderbird, dall'altro si è preferito passare ad alternative più leggere ai più comuni software: GNOME Office, infatti, la suite per l'ufficio predefinita, e diverse altre applicazioni sono state sostituite. I requisiti minimi richiesti da U-lite sono 96 MB di memoria RAM ed un processore con una frequenza pari o superiore ai 300 MHz. Configurazioni inferiori sono comunque supportate, ma quelle appena citate sono le caratteristiche minime per poter utilizzare U-lite in maniera scorrevole e senza intoppi.
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