La maggioranza delle distribuzioni Linux non contiene esclusivamente software libero ma anche, in misura ridotta, software proprietario (ad esempio driver, codec, tool e applicazioni), spesso per reale mancanza di software libero corrispondente.
La Free Software Foundation (FSF), sulla base delle Guidelines for Free System Distributions, ha stilato una lista di distribuzioni GNU/Linux che contengono esclusivamente software libero:
* gNewSense, distribuzione basata su Debian e Ubuntu e supportata dalla FSF
* BLAG (le Brixton Linux Action Group), una distribuzione GNU/Linux basata su Fedora
dyne:bolic è stato progettato per essere avviato direttamente dal CD. Infatti non richiede l'installazione sul computer e riconosce automaticamente i dispositivi e le periferiche (per esempio suono, video, TV, ecc.). Il suo nucleo è ottimizzato per alte prestazioni e reso adatto per produzioni audio e video.
dyne:bolic non è basato su alcuna tecnologia Live CD esistente. I requisiti di base del sistema sono relativamente bassi: un PC con processore di classe Pentium (i586) e 64 MB di memoria è sufficiente. Alcune versioni di dyne:bolic possono essere usate sulla consolle ludica Xbox.
È di questi giorni l’annuncio di una nuova distribuzione made in Africa, che vorrebbe replicare il successo ottenuto da Ubuntu. Si chiama Kongoni, è basata su slackware e utilizza i ports per la gestione dei pacchetti.
Kongoni prevede come desktop environment predefinito KDE 4.2, ma a detta degli sviluppatori, grazie ai ports e alla semplicità d’uso non vi saranno problemi per l’utente nella personalizzazione della propria installazione.
La distro focalizza la propria base software esclusivamente su software opensource, e l’utilizzo dei ports consentirebbe una elevata configurabilità dell’installazione e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse hardware, venendo essa stessa compilata sulla macchina su cui poi verrà utilizzata.
Musix GNU+Linux è un'altra distribuzione Linux Open Source che vi suggerisco per provare gestire uno studio musicale, in quanto fornisce strumenti liberi e professionali per musicisti ed operatori audio.
Musix permette di masterizzare CDs, pubblicare e stampare scores musicali, creare strumenti MIDI, registrare e riprodurre audio e MIDI, editare/mixare tracce audio, ridurre i rumori per ripristinare delle tracce, creare effetti audio in tempo reale e altro.
Musix è supportato in diverse lingue come spagnolo, galiziano, catalano, basco, inglese, portoghese e francese e può essere usato per produzioni video e grafiche.
Trisquel GNU/Linux è un sistema operativo GNU che usa una versione libera del kernel Linux sviluppata dal progetto Linux-Libre.
L'obiettivo principale del progetto è la creazione di un sistema completamente libero che sia facile da usare, completo e con un buon supporto ai linguaggi quali Inglese (default), Basco, Catalano, Spagnolo, Cinese, Portoghese, Francese, Galiziano e Hindi.
Il nome Trisquel deriva dal simbolo Celtico triskelion, o triskele in Inglese, che consiste in tre spirali collegate fra di loro.
UTUTO XS è una distribuzione GNU/Linux Live CD completamente libera basata su Xandros. E' stata la prima distribuzione libera riconosciuta dalla Free Software Foundation.
E' un sottoprogetto del progetto UTUTO. Sul sito di Utotu sono anche disponibili i sorgenti di Linux liberati dai driver proprietari.
Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina.
Il software libero è software pubblicato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo e che ne incoraggia lo studio, le modifiche e la redistribuzione; per le sue caratteristiche, si contrappone al software proprietario ed è differente dalla concezione open source, incentrandosi sulla libertà dell'utente e non solo sull'apertura del codice sorgente, che è comunque un pre-requisito del software libero.
La parola libero non implica la possibilità di utilizzare tale software in maniera indiscriminata: il software libero è comunque soggetto ad una licenza d'uso, a differenza ad esempio del software di pubblico dominio.
Rispetto al software proprietario, la licenza d'uso del software libero permette di:
* eseguire il programma per qualsiasi scopo;
* accedere alla struttura interna del programma (codice sorgente), studiarla ed eventualmente modificarla;
* ridistribuirlo in un numero di copie illimitato.
La licenza d'uso pone in genere i seguenti vincoli:
* gli autori precedenti del software devono essere menzionati anche nelle versioni modificate, lasciando intatto il loro copyright;
* in seguito ad una modifica, non è possibile applicare una licenza d'uso incompatibile con la licenza originaria o che vada contro le norme della licenza stessa. Per esempio chiunque può riemettere del software pubblicato sotto LGPL usando la licenza GPL (tale operazione è anche chiamata upgrade della licenza), mentre non è possibile fare il contrario (naturalmente se non si è il detentore unico del copyright);
* normalmente, nella licenza, vi è una clausola che sancisce la non usabilità del software se non si rispetta la licenza d'uso o se una o più norme della stessa licenza non sono valide per termini di legge;
* quando si distribuisce un codice binario occorre o distribuire insieme anche i sorgenti o garantire per iscritto la possibilità a tutti gli utenti di venirne in possesso dietro richiesta ed al solo costo del supporto
Buona parte del software libero viene distribuito con la licenza GNU GPL (GNU General Public License), scritta da Richard Stallman e Eben Moglen per garantire legalmente a tutti gli utenti le quattro libertà fondamentali. Dal punto di vista dello sviluppo software, la licenza GPL viene considerata una delle più restrittive, poiché impone che necessariamente ogni prodotto software derivato - ovvero, che modifica o usa codice sotto GPL - venga a sua volta distribuito con la stessa licenza. Anche MediaWiki, il software usato per Wikipedia, è distribuito con licenza GPL.
Una licenza simile, ma meno restrittiva, è la GNU LGPL (GNU Lesser General Public License), che permette di utilizzare il codice anche in software proprietario e sotto altre licenze opensource, purché le parti coperte da LGPL - anche se modificate - vengano comunque distribuite sotto la medesima licenza. In genere è utilizzata per librerie software.
Non tutte le licenze ritenute libere sono compatibili tra di loro, cioè in alcuni casi non è possibile prendere due sorgenti con due licenze libere ed unirli per ottenere un prodotto unico. Questo avviene quando non esista e non sia possibile creare una licenza che possa soddisfare i requisiti delle licenze originali. Ad esempio la licenza BSD originale, pur essendo considerata licenza di software libero, è incompatibile con la GPL; per ovviare al problema è stato necessario creare una "licenza BSD modificata" compatibile con la GPL.
Un'altra licenza degna di nota è l'Apache License, prodotta dalla Apache Software Foundation; la versione 2 di questa licenza è compatibile con la GPL versione 3 ma non con la GPL versione 2 . L'Apache License considera un prodotto derivato alla stregua della LGPL, ma è più liberale nella concessione delle proprietà intellettuali.
Le varie licenze libere possono contenere ulteriori limitazioni per alcune situazioni particolari; per esempio la GPL prevede che si possa esplicitamente vietare l'uso del software nelle nazioni dove tale licenza non è valida o dove dei brevetti software impediscono la distribuzione di tale software.
Le licenze d'uso non vietano in genere di vendere software libero e di solito non stabiliscono minimamente il possibile prezzo di vendita.
Differenze rispetto all'open source.
Essendo la disponibilità del codice sorgente uno dei requisiti fondamentali che accomuna il software libero ed il software open source, spesso si è indotti a considerare i due concetti equivalenti, ma in realtà non lo sono.
Un software è open source se i termini secondo i quali viene distribuito rispondono alla Open Source Definition dell'Open Source Initiative (OSI): in particolare, se una licenza rientra in tale definizione, allora tale licenza può essere dichiarata licenza open source. La definizione potrebbe cambiare nel tempo (nessuno garantisce che questo non possa accadere) e quindi è possibile che una licenza attualmente open source non lo sia nel futuro o viceversa. OSI è anche l'organizzazione che su richiesta certifica con il relativo marchio registrato il fatto che una licenza sia effettivamente aderente alla Open Source Definition. Recentemente l'OSI ha posto un freno al proliferare delle licenze dichiarando che cercherà di limitare il numero di licenze che nel futuro saranno ritenute licenze open source. Questo potrebbe, in linea teorica, far sì che una licenza ritenuta libera non venga ritenuta open source.
Una licenza invece è libera (o meglio, una versione di una licenza è libera) se e solo se rispetta le quattro libertà fondamentali. Pertanto se una versione di una licenza è libera, allora lo sarà per sempre. Naturalmente è sempre complesso, almeno per un cittadino "normale" (non esperto di leggi), stabilire se una licenza è libera o meno perché entrano in gioco i termini legali utilizzati nella stessa. Il progetto GNU si occupa tra l'altro anche di indicare se una licenza è libera o meno e se è compatibile con le licenze GNU o meno.
Il software libero inoltre non deve essere confuso con il software freeware, che è distribuibile gratuitamente ma che non è né software libero né open source.
In ogni caso, gli insiemi di applicativi designati da software libero e open source coincidono a meno di poche eccezioni. La differenza fondamentale è nel tipo di approccio: parlando di software libero si pone l'accento sugli aspetti sociologici ed etici, che sono volutamente rimossi nella visione open source.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
La Free Software Foundation (FSF), sulla base delle Guidelines for Free System Distributions, ha stilato una lista di distribuzioni GNU/Linux che contengono esclusivamente software libero:
* gNewSense, distribuzione basata su Debian e Ubuntu e supportata dalla FSF
* BLAG (le Brixton Linux Action Group), una distribuzione GNU/Linux basata su Fedora
- Dragora, distribuzione indipendente basata sul concetto di semplicità.
Dragora è una distribuzione GNU / Linux indipendente basata sul concetto di semplicità che è stata scritto da Matias A. Fonzo in Argentina.
Il suo scopo principale è di essere un sistema operativo multi-funzione (in linea di stabilità), mantenendo la semplicità, con il sapore di Unix.
Dragora è una delle poche distribuzioni 100% Free, riconosciute e sponsorizzate direttamente dalla FSF ( http://www.gnu.org/distros/free-distros.html).
Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina.Il suo scopo principale è di essere un sistema operativo multi-funzione (in linea di stabilità), mantenendo la semplicità, con il sapore di Unix.
Dragora è una delle poche distribuzioni 100% Free, riconosciute e sponsorizzate direttamente dalla FSF ( http://www.gnu.org/distros/free-distros.html).
- Dynebolic, distribuzione specializzata nell'editing di audio e video.
dyne:bolic è stato progettato per essere avviato direttamente dal CD. Infatti non richiede l'installazione sul computer e riconosce automaticamente i dispositivi e le periferiche (per esempio suono, video, TV, ecc.). Il suo nucleo è ottimizzato per alte prestazioni e reso adatto per produzioni audio e video.
dyne:bolic non è basato su alcuna tecnologia Live CD esistente. I requisiti di base del sistema sono relativamente bassi: un PC con processore di classe Pentium (i586) e 64 MB di memoria è sufficiente. Alcune versioni di dyne:bolic possono essere usate sulla consolle ludica Xbox.
- Kongoni, distribuzione africana.
È di questi giorni l’annuncio di una nuova distribuzione made in Africa, che vorrebbe replicare il successo ottenuto da Ubuntu. Si chiama Kongoni, è basata su slackware e utilizza i ports per la gestione dei pacchetti.
Kongoni prevede come desktop environment predefinito KDE 4.2, ma a detta degli sviluppatori, grazie ai ports e alla semplicità d’uso non vi saranno problemi per l’utente nella personalizzazione della propria installazione.
La distro focalizza la propria base software esclusivamente su software opensource, e l’utilizzo dei ports consentirebbe una elevata configurabilità dell’installazione e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse hardware, venendo essa stessa compilata sulla macchina su cui poi verrà utilizzata.
Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina.
- Musix, distribuzione basata su Knoppix, rivolta alla produzione audio.
Musix GNU+Linux è un'altra distribuzione Linux Open Source che vi suggerisco per provare gestire uno studio musicale, in quanto fornisce strumenti liberi e professionali per musicisti ed operatori audio.
Musix permette di masterizzare CDs, pubblicare e stampare scores musicali, creare strumenti MIDI, registrare e riprodurre audio e MIDI, editare/mixare tracce audio, ridurre i rumori per ripristinare delle tracce, creare effetti audio in tempo reale e altro.
Musix è supportato in diverse lingue come spagnolo, galiziano, catalano, basco, inglese, portoghese e francese e può essere usato per produzioni video e grafiche.
- Trisquel, distribuzione orientata alle piccole imprese, agli usi domestici e ai centri educativi.
Trisquel GNU/Linux è un sistema operativo GNU che usa una versione libera del kernel Linux sviluppata dal progetto Linux-Libre.
L'obiettivo principale del progetto è la creazione di un sistema completamente libero che sia facile da usare, completo e con un buon supporto ai linguaggi quali Inglese (default), Basco, Catalano, Spagnolo, Cinese, Portoghese, Francese, Galiziano e Hindi.
Il nome Trisquel deriva dal simbolo Celtico triskelion, o triskele in Inglese, che consiste in tre spirali collegate fra di loro.
- Ututo, distribuzione basata su Gentoo, è stata il primo sistema GNU/Linux completamente libero riconosciuto dal Progetto GNU.
UTUTO XS è una distribuzione GNU/Linux Live CD completamente libera basata su Xandros. E' stata la prima distribuzione libera riconosciuta dalla Free Software Foundation.
E' un sottoprogetto del progetto UTUTO. Sul sito di Utotu sono anche disponibili i sorgenti di Linux liberati dai driver proprietari.
Inizialmente la distribuzione si chiamava UTUTO. L'aggiunta della sigla XS rappresenta l'aggiunta di diverse nuove funzionalità, come un installer molto più veloce.
Ututo-e è un progetto composto da diversi gruppi di lavoro con diversi compiti. Ututo-e si nutre del lavoro volontario di molte persone che collaborano per costruire e mantenere un Progetto di Software Libero 100% Libero.
Un Progetto di Software libero è molto di più che un gruppo di persone realizzando software.es mucho más que un grupo de personas haciendo Software.
Scheda completa e istruzioni per il download in questa pagina.
- Venenux, distribuzione rivolta principalmente ad utenti latinoamericani.
Il software libero è software pubblicato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo e che ne incoraggia lo studio, le modifiche e la redistribuzione; per le sue caratteristiche, si contrappone al software proprietario ed è differente dalla concezione open source, incentrandosi sulla libertà dell'utente e non solo sull'apertura del codice sorgente, che è comunque un pre-requisito del software libero.
La parola libero non implica la possibilità di utilizzare tale software in maniera indiscriminata: il software libero è comunque soggetto ad una licenza d'uso, a differenza ad esempio del software di pubblico dominio.
Rispetto al software proprietario, la licenza d'uso del software libero permette di:
* eseguire il programma per qualsiasi scopo;
* accedere alla struttura interna del programma (codice sorgente), studiarla ed eventualmente modificarla;
* ridistribuirlo in un numero di copie illimitato.
La licenza d'uso pone in genere i seguenti vincoli:
* gli autori precedenti del software devono essere menzionati anche nelle versioni modificate, lasciando intatto il loro copyright;
* in seguito ad una modifica, non è possibile applicare una licenza d'uso incompatibile con la licenza originaria o che vada contro le norme della licenza stessa. Per esempio chiunque può riemettere del software pubblicato sotto LGPL usando la licenza GPL (tale operazione è anche chiamata upgrade della licenza), mentre non è possibile fare il contrario (naturalmente se non si è il detentore unico del copyright);
* normalmente, nella licenza, vi è una clausola che sancisce la non usabilità del software se non si rispetta la licenza d'uso o se una o più norme della stessa licenza non sono valide per termini di legge;
* quando si distribuisce un codice binario occorre o distribuire insieme anche i sorgenti o garantire per iscritto la possibilità a tutti gli utenti di venirne in possesso dietro richiesta ed al solo costo del supporto
Buona parte del software libero viene distribuito con la licenza GNU GPL (GNU General Public License), scritta da Richard Stallman e Eben Moglen per garantire legalmente a tutti gli utenti le quattro libertà fondamentali. Dal punto di vista dello sviluppo software, la licenza GPL viene considerata una delle più restrittive, poiché impone che necessariamente ogni prodotto software derivato - ovvero, che modifica o usa codice sotto GPL - venga a sua volta distribuito con la stessa licenza. Anche MediaWiki, il software usato per Wikipedia, è distribuito con licenza GPL.
Una licenza simile, ma meno restrittiva, è la GNU LGPL (GNU Lesser General Public License), che permette di utilizzare il codice anche in software proprietario e sotto altre licenze opensource, purché le parti coperte da LGPL - anche se modificate - vengano comunque distribuite sotto la medesima licenza. In genere è utilizzata per librerie software.
Non tutte le licenze ritenute libere sono compatibili tra di loro, cioè in alcuni casi non è possibile prendere due sorgenti con due licenze libere ed unirli per ottenere un prodotto unico. Questo avviene quando non esista e non sia possibile creare una licenza che possa soddisfare i requisiti delle licenze originali. Ad esempio la licenza BSD originale, pur essendo considerata licenza di software libero, è incompatibile con la GPL; per ovviare al problema è stato necessario creare una "licenza BSD modificata" compatibile con la GPL.
Un'altra licenza degna di nota è l'Apache License, prodotta dalla Apache Software Foundation; la versione 2 di questa licenza è compatibile con la GPL versione 3 ma non con la GPL versione 2 . L'Apache License considera un prodotto derivato alla stregua della LGPL, ma è più liberale nella concessione delle proprietà intellettuali.
Le varie licenze libere possono contenere ulteriori limitazioni per alcune situazioni particolari; per esempio la GPL prevede che si possa esplicitamente vietare l'uso del software nelle nazioni dove tale licenza non è valida o dove dei brevetti software impediscono la distribuzione di tale software.
Le licenze d'uso non vietano in genere di vendere software libero e di solito non stabiliscono minimamente il possibile prezzo di vendita.
Differenze rispetto all'open source.
Essendo la disponibilità del codice sorgente uno dei requisiti fondamentali che accomuna il software libero ed il software open source, spesso si è indotti a considerare i due concetti equivalenti, ma in realtà non lo sono.
Un software è open source se i termini secondo i quali viene distribuito rispondono alla Open Source Definition dell'Open Source Initiative (OSI): in particolare, se una licenza rientra in tale definizione, allora tale licenza può essere dichiarata licenza open source. La definizione potrebbe cambiare nel tempo (nessuno garantisce che questo non possa accadere) e quindi è possibile che una licenza attualmente open source non lo sia nel futuro o viceversa. OSI è anche l'organizzazione che su richiesta certifica con il relativo marchio registrato il fatto che una licenza sia effettivamente aderente alla Open Source Definition. Recentemente l'OSI ha posto un freno al proliferare delle licenze dichiarando che cercherà di limitare il numero di licenze che nel futuro saranno ritenute licenze open source. Questo potrebbe, in linea teorica, far sì che una licenza ritenuta libera non venga ritenuta open source.
Una licenza invece è libera (o meglio, una versione di una licenza è libera) se e solo se rispetta le quattro libertà fondamentali. Pertanto se una versione di una licenza è libera, allora lo sarà per sempre. Naturalmente è sempre complesso, almeno per un cittadino "normale" (non esperto di leggi), stabilire se una licenza è libera o meno perché entrano in gioco i termini legali utilizzati nella stessa. Il progetto GNU si occupa tra l'altro anche di indicare se una licenza è libera o meno e se è compatibile con le licenze GNU o meno.
Il software libero inoltre non deve essere confuso con il software freeware, che è distribuibile gratuitamente ma che non è né software libero né open source.
In ogni caso, gli insiemi di applicativi designati da software libero e open source coincidono a meno di poche eccezioni. La differenza fondamentale è nel tipo di approccio: parlando di software libero si pone l'accento sugli aspetti sociologici ed etici, che sono volutamente rimossi nella visione open source.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti in Twitter, sulla tua bacheca su Facebook, in Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie!
0 commenti:
Posta un commento