In informatica UEFI, acronimo di Unified Extensible Firmware Interface, è l'interfaccia firmware predefinita per PC che ha sostituito l'ambiente BIOS.
Il termine comunemente comprende gli standard EFI e UEFI, ma non il vecchio EFI v1 né la versione EFI non-standard di Apple.
Supporta funzioni di telecontrollo, diagnostica da remoto, installazione di sistemi operativi, o di aggiornamento software anche se nessun sistema operativo risiede nel PC.
La seguente guida porta all'installazione di Manjaro su di una macchina con UEFI abilitato ed utilizzando la tabella delle partizioni GPT (GUID Partition Table) per i dischi.
Nel caso in cui il BIOS presente sulla scheda madre consenta di selezionare una modalità Legacy questa dovrebbe corrispondere ad un sistema senza UEFI, ma con semplice MBR; in generale si consiglia di utilizzare la modalità UEFI, se presente, per evitare problemi di compatibilità con future installazioni di altri sistemi operativi.
Nel caso in cui si desideri evitare la formattazione del disco è consigliato dare un'occhiata alla seguente pagina in inglese.
Nota: Se viene visualizzato un messaggio d'errore del tipo Le variabili EFI non sono supportate su questo sistema (o la sua traduzione inglese), allora è necessario caricare il modulo efivarfs manualmente tramite il comando sudo modprobe efivarfs .
Esistono due metodi per installare rEFInd:
Per installare manualmente rEFInd è necessario copiare i file presenti nella cartella /usr/share/refind, incollandoli al percorso /boot/efi/EFI/Boot .
Nota: Ovviamente affinché questo sia possibile è necessario che la partizione EFI sia montata al percorso /boot/efi . Per identificare la partizione EFI è sufficiente aprire GParted e trovare una partizione di una dimensione inferiore a 1 GB formattata in FAT32, spesso chiamata ESP. Una volta individuata è possibile montarla al percorso desiderato tramite il comando mount con il metodo descritto in precedenza in questa guida.
All'interno della cartella /boot/efi/EFI/Boot dovrebbe già essere presente un file chiamato bootx64.efi
È consigliato rinominarlo in windows.bootx64.efi e rinominare il file refind_x64.efiin bootx64.efi. In questo modo il file chiamato bootx64.efi , che dovrebbe essere quello che viene avviato di default, avvierà rEFInd e non più Windows; infine rEFInd si occuperà di identificare GRUB e Windows e permettere l'avvio di tutti i sistemi.
Infine controllare che il file sia stato creato.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link ad una pagina in inglese: [2]
e dovrebbe comparire all'avvio una nuova voce nel menu di GRUB, chiamata Windows8 (UEFI).
Il termine comunemente comprende gli standard EFI e UEFI, ma non il vecchio EFI v1 né la versione EFI non-standard di Apple.
Supporta funzioni di telecontrollo, diagnostica da remoto, installazione di sistemi operativi, o di aggiornamento software anche se nessun sistema operativo risiede nel PC.
La seguente guida porta all'installazione di Manjaro su di una macchina con UEFI abilitato ed utilizzando la tabella delle partizioni GPT (GUID Partition Table) per i dischi.
La seguente guida porta all'installazione di Manjaro su di una macchina con UEFI abilitato. |
Guida a Manjaro Linux: note e consigli per sistemi UEFI e Dual booting.
Nel caso in cui sia necessario installare più sistemi operativi, la partizione di sistema EFI già presente (o che viene creata), può essere condivisa da più sistemi Linux (o Windows).
Installazione del sistema
Fare riferimento alla pagina: http://www.rodsbooks.com/gdisk/mbr2gpt.htmlNel caso in cui il BIOS presente sulla scheda madre consenta di selezionare una modalità Legacy questa dovrebbe corrispondere ad un sistema senza UEFI, ma con semplice MBR; in generale si consiglia di utilizzare la modalità UEFI, se presente, per evitare problemi di compatibilità con future installazioni di altri sistemi operativi.
Passare da BIOS a EFI
Per un'installazione con UEFI è necessario che la tabella delle partizioni del disco di avvio sia in GPT (GUID Partition Table). La modifica della tabella delle partizioni chiede di norma una formattazione completa del disco, quindi il metodo più semplice è quello di eseguire una copia dei file da reinserire nelle partizioni in un secondo momento.Nel caso in cui si desideri evitare la formattazione del disco è consigliato dare un'occhiata alla seguente pagina in inglese.
- 1 Una volta creata la corretta tabella delle partizioni, è necssario creare una partizione ESP (EFI System Partition), sostanzialmente una partizione in FAT32 che dovrà contenere i file .efi adibiti all'avvo dei sistemi operativi e delle applicazioni EFI. È possibile creare la partizione utilizzando GParted o qualunque altro strumento di partizionamento, la dimensione dovrà essere approssimativamente di 512 MB, per garantire la possibilità di multiboot, quindi l'installazione di più sistemi operativi sulla stessa macchina.
- 2 Verificare che i seguenti pacchetti siano installati:
- efibootmgrdosfstoolsgrubsudo pacman -S efibootmgr dosfstools grub <--Il comando che installa i pacchetti se non presenti
- 3 Creare la cartella /boot/efi
- sudo mkdir /boot/efi
- 4 Montare la partizione ESP al percorso /boot/efi, supponendo che la partizione sia la numero Y del disco /dev/sdX (per esempio /dev/sda4) :
- sudo mount /dev/sdXY /boot/efi
- 5 Installare GRUB specificando che si possiede un sistema dotato di EFI:
- sudo grub-install --target=x86_64-efi --efi-directory=/boot/efi --bootloader-id=manjaro --recheck
- 6 Aggiornare le configurazioni di GRUB
- sudo update-grub
Nota: Se viene visualizzato un messaggio d'errore del tipo Le variabili EFI non sono supportate su questo sistema (o la sua traduzione inglese), allora è necessario caricare il modulo efivarfs manualmente tramite il comando sudo modprobe efivarfs .
Dual booting con Windows.
Questo paragrafo si occupa di spiegare come sia possibile avere una macchina con installati in parallelo un sistema Linux ed un sistema Windows, ai quali sia possibile accedere scegliendo all'avvio il sistema desiderato.Leggi anche: Guida a Manjaro Linux: installazione per utenti con esperienza con versioni del kernel Linux.Normalmente i procedimenti esposti sopra dovrebbero permettere di avere all'avvio la schermata di GRUB da cui scgliere il sistema operativo che si desidera avviare, ma le implementazioni EFI di alcuni produttori non permettono questo, impedendo l'avvio (almeno automatico) di GRUB. Una soluzione può essere quella di utilizzare un gestore di avvio EFI alternativo, per esempio rEFInd.
Interfaccia grafica di rEFInd. |
Esistono due metodi per installare rEFInd:
- 1. Installare rEFInd dal loro sito:
- 2. Installare rEFInd tramite pacman (il gestore di pacchetti usato da Manjaro):
sudo pacman -S refind-efiUna volta installato i suoi file si troveranno al percorso /usr/share/refind .
Istruzioni.
Per installare automaticamente rEFInd come dispositivo di avvio è possibile avviare lo script refind-install(la partizione EFI deve essere montana per eseguire questa operazione). Per ulteriori informazioni leggere la Arch wiki.Installazione manuale.
Per installare manualmente rEFInd è necessario copiare i file presenti nella cartella /usr/share/refind, incollandoli al percorso /boot/efi/EFI/Boot .
Nota: Ovviamente affinché questo sia possibile è necessario che la partizione EFI sia montata al percorso /boot/efi . Per identificare la partizione EFI è sufficiente aprire GParted e trovare una partizione di una dimensione inferiore a 1 GB formattata in FAT32, spesso chiamata ESP. Una volta individuata è possibile montarla al percorso desiderato tramite il comando mount con il metodo descritto in precedenza in questa guida.
All'interno della cartella /boot/efi/EFI/Boot dovrebbe già essere presente un file chiamato bootx64.efi
È consigliato rinominarlo in windows.bootx64.efi e rinominare il file refind_x64.efiin bootx64.efi. In questo modo il file chiamato bootx64.efi , che dovrebbe essere quello che viene avviato di default, avvierà rEFInd e non più Windows; infine rEFInd si occuperà di identificare GRUB e Windows e permettere l'avvio di tutti i sistemi.
Controllare che esista Manjaro
Nella solita cartella /boot/efi/EFI dovrebbe essere presente anche una cartella chiamata Manjaro che contiene il file grubx64.efi che verrà utilizzato da rEFInd per avviare GRUB. Se questo file non dovesse essere presente, provare ad installare nuovamente grub:sudo grub-install --target=x86_64-efi --efi-directory=/boot/efi --bootloader-id=Manjaro --recheck
Infine controllare che il file sia stato creato.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link ad una pagina in inglese: [2]
Una via alternativa: chainloading via GRUB.
Può essere aggiunta manualmente una voce al file /etc/grub.d/40_custommenuentry 'Windows8 (UEFI)' {
insmod ntfs
set root=(hd0,gpt4)
chainloader (${root})/EFI/Microsoft/Boot/bootmgfw.efi
boot
}
In questo caso (hd0,4) o /dev/sda4 (che sono sinonimi) deve essere la partizione EFI in cui è presente il bootloader di Windows. Dopo aver aggiunto la voce, ed aver salvato il file, aggiornare le configurazioni di GRUB con:sudo update-grub
e dovrebbe comparire all'avvio una nuova voce nel menu di GRUB, chiamata Windows8 (UEFI).
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Sono curioso di conoscere il vostro pensiero riguardo LVM.
RispondiEliminaPer me un vantaggio è che permette di ridurre o ingrandire le partizioni senza smontare niente e in modo più veloce delle classiche partizioni.
Invece non saprei come creare un dual boot.
@Giampaolo Rossi.- Io sono passato di recente da ext4 a Btrfs (saltando la fase LVM) e mi trovo bene per ora.
EliminaSicuramente è un gran comodità anche per il metodo degli snapshot (che penso esista anche in LVM anche se diverso).
Un difetto invece è la difficoltà di installazione, per LVM penso che il software di installazione sia in grado di fare parecchio; per Btrfs invece riesce a installare solo in un unico subvolume mentre io volevo installare home e root in due subvolume separati, la soluzione che ho scelto è stata la copia a mano dei file e l'adeguamento dei file di configurazione dopo aver modificato manualmente i subvolume del filesystem.
Insomma LVM è già comodo e forse più supportato (meno bisogno di sporcarsi le mani su CLI), Btrfs è più comodo e moderno ma richiede più lavoro e conoscenze.
Entrambi danno il meglio di sé solo se si ha presente il modo in cui lavorano (approssimativamente) e si gestiscono in modo personalizzato.